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lirik lagu baseline – jd kobra

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[verse 1: jd kobra]
la mia città è vuota
una calma che droga
è un coro di silenzi che non proferisce parola
d’un tratto prendo quota
il buio non mi ignora
grindo il volo, brindo al trono, brillo e esplodo, supernova
intanto costeggio le nereidi e non vedo l’ora sul timer
mi hanno bendato gli occhi ma con la fascia di kuiper
terra, venere e mercurio: salgo sempre più su
se vedo il centauro è perché sono la croce del sud
la mia mente coll-ssa e sono immune come silvio
taglio l’anima in due con la fenditura del cigno
mi muovo tra pianeti ed asteroidi in una canna
mentre cammino in bilico sopra il filo di arianna
non vedo mica il mare, solo le onde di einaudi
trasloco idee dal sole a proxima centauri
brillano le comete che girano
io volo in alto ma mi sciolgono le ali, icaro

[hook: coimo]
nel cielo splende il magico
manto oro vulcanico
cromatico è il mio batt-to
in questo mondo ordalico
accenderò una stella se
la stella poi accenderà me
[verse 2: nasta mc]
tre di notte, il tempo scorre a rilento
e in un verro rotto fisso il riflesso del firmamento
cammino a testa b-ssa, e a te che te lo chiedi
è perché a guardare in alto non sai dove metti i piedi
e come vedi dentro la mia testa è inverno
il cuore chiuso dall’interno, per la strada tutto è fermo
chiudo gli occhi, il tempo è eterno: svengo
rinvengo e sono all’inferno come dante
ma senza virgilio a tenermi in grembo
senza guida tra i dispersi, crollo sotto i colpi inferti
adesso si odono concerti fatti di alibi e lamenti
mentre demoni e serpenti giocano a fare gli esperti
ma son spiriti superbi, farinata degli uberti
e se la vita è questa niente è quello che ci resta
mi sollevi una tempesta come con paolo e francesca
ed è ironico che voli io che puntavo in b-sso
ma d’altronde qui all’inferno è la legge del contrapp-sso

[hook: coimo]
nel cielo splende il magico
manto oro vulcanico
cromatico è il mio batt-to
in questo mondo ordalico
accenderò una stella se
la stella poi accenderà me

[verse 3: jd kobra & nasta mc]
presunto peccatore in questo mondo poco logico
problema antropologico: io sono dunque cogito
e la salita è dura, tutto il resto resta fragile
fuori dal coro della loro etica tascabile
nella patina gravidan travi da panico e mo
nubi d’eco nell’anima ma non fletto la lamina
purgo in nome di satana corpi nella discarica
del leviatano di hobbes
sensazioni contrastanti, risa e pianti in istanti e distanti
raggirati dai sermoni di ‘sti finti santi
all’inferno perché il paradiso è solo per paganti
adesso brucio tra le fiamme, ma almeno non ho rimpianti
tra le labbra fossili di tossici scenari
mi hanno cacciato via ma nel c-ssetto c’ho le ali
perdono il mio disagio, ho voglia di tornare giù
ma la nebbia agli irti colli mi sa che non sale più

[hook: coimo]
nel cielo splende il magico
manto oro vulcanico
cromatico è il mio batt-to
in questo mondo ordalico
accenderò una stella se
la stella poi accenderà me

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