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lirik lagu cosa posso fare – matsby & olly

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[strofa 1: matsby]

sembra di vivere in un déjà vu ricordi ora vanno in delay
poi lascio viaggiare la mente ma non so se è giusto (non so se è giusto)
e’ meglio la felicità pur non essendo chi sei
o la tristezza ma essendo se stessi? ti lascio nel beneficio del dubbio
inc-ssa i colpi ma non lamentarti
la vita uccide: spesso è un m-ssacro
e stai sbagliando se cerchi scusanti
non giustificarti, sei forse un codardo?
non credo
non credo non credo non credo
come a chi legge le carte
l’unico modo per trovare un posto nel mondo è ascoltare l’arte
confesso, ultimamente ho vissuto come un depresso
ma il bello è arrivato ed è adesso
mi son ritrovato ero perso
son me stesso
da quando metto le cuffie per brutte giornate
la stanza diventa un tappeto nel cielo, la musica vento in estate
sono sopra un filo e dietro c’è il p-ssato, davanti se guardo vedo il mio futuro
uno è vicino, l’altro è lontano e se guardo di sotto c’è un burrone buio
se corro veloce poi il filo si rompe
se cammino lento poi il tempo mi fotte
la vita è un bivio, ma sciallo decido fin quando non batto la sorte

[ritornello: matsby]
se sono dentro sta roba, è qualcosa di speciale
la musica in fondo è una rosa, in mezzo a tutto sto letame
strano perchè amo cantare
eppure odio parlare
non dirmi se sono capace
non dirmi cosa posso fare
non dirmi cosa posso fare, non dirmi cosa posso fare
non dirmi cosa posso fare, non dirmi cosa posso fare
strano perchè amo cantare
eppure odio parlare
il primo p-sso per poi stare bene è stare male

[strofa 2: olly]

hai presente il p-ssato?
no per me non fu duro
ma poi lo è diventato
mo’ vediamo il fu-turo
non mi aspetto niente
via dalla corrente
ho imparato tanto dalle prese in culo
c’ho la testa mia
fatti i cazzi tuoi
che non capiresti
amico te lo giuro
ho gli sbalzi d’humor, bipolarità
sono appeso a un filo e tira un filo d’aria
non è che ti odio, vuoi la verità?
non mi sento a casa, casa che mi ammalia
sono zero uno e scrivo pezzi in rima
me la meno troppo spesso mentre parlo
tu non mi conosci
non siamo nessuno
non puoi mica dirmi che non posso farlo (che non posso farlo)
spesso la mia gentilezza vien vista come disponibilità
io il primo stupido stronzo a lasciare che qualcuno se ne approfitti (se ne approfitti)
mi rendo conto che dio non mi riserva il dono dell’ubiquità
mi faccio strada tra vipere e serpi colmate dagli opportunisti
noto i rischi
non avremo l’ascensore per salire su
mi hanno chiuso troppe porte in faccia fino ad oggi
questa volta non mi fottono c’ho il p-ssepartout
voglio coltivare sta p-ssione ed ogni dote
pure a costo di restare solo e a mani vuote
e non voglio questi treni, lo vedi
fanculo ai bastoni in mezzo alle ruote, io vado a piedi

[ritornello: matsby]
se sono dentro sta roba, è qualcosa di speciale
la musica in fondo è una rosa, in mezzo a tutto sto letame
strano perchè amo cantare
eppure odio parlare
non dirmi se sono capace
non dirmi cosa posso fare
non dirmi cosa posso fare, non dirmi cosa posso fare
non dirmi cosa posso fare, non dirmi cosa posso fare
strano perchè amo cantare
eppure odio parlare
il primo p-sso per poi stare bene è stare male

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