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lirik lagu ayrton – golhetti

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intro

ayrton…

strofa 1: golha

la vita è troppo breve per avere dei nemici
ma abbastanza lunga per portare cicatrici
da me conta quel che fai non tanto quello che dici
conta quel che hai ma se è figlio di sacrifici
no capricci, non mi capisci, nasciamo già mettici
dalla prima curva che schiviamo impicci
la mia fame non si placa con caviale e ricci
siamo pr-nti a morire per essere felici, felici
ho pensato per anni di avere un limite, poi toccato quel limite
ho capito che non era nulla di incredibile
davvero nulla di incredibile
sto rischiando sulla pelle mia
se mi schianto sarà sul più bello (h-llo)
lascio il corpo sulla batteria
sono senna al tamburello
giuro che mi strapperei la pelle
per veder le mie visioni che diventano realtà
il nostro messaggio su tutti i televisori
di 206 n-z-oni e negli occhi di tuo papà
le mancanze di rispetto tramutate
dalle nostri voci che si appoggian sulla strumentale (f-ck)
e un concetto cosi forte che neppure 6 miliardi
di persone siano in grado di potere travisare (nah nah!)

rito: tone & golha

non c’è il sole ma corro la fuori
non ho forze ma corro la fuori
non mi lascio scappare mai un giorno
perché so che è fuori ciò di cui ho bisogno
perdo il sonno ma corro la fuori
finché muoio correrò la fuori
non mi lascio scappare mai un giorno
finché sul mio nome non poggerai fiori

non c’è il sole ma corro la fuori
non ho forze ma corro la fuori
non mi lascio scappare mai un giorno
perché so che è fuori ciò di cui ho bisogno
perdo il sonno ma corro la fuori
finché muoio correrò la fuori
non mi lascio scappare mai un giorno
finché sul mio nome non poggerai fiori

non c’è il sole ma corro la fuori
a a a a a ayrton!
non ho forze ma corro la fuori
a a a a a ayrton! (la fuori, la fuori)
perdo il sonno ma corro la fuori
a a a a a ayrton!
finché muoio correrò la fuori
a a a a a ayrton! (la fuori, la fuori)

strofa 2: golha

ho un conto aperto con me stesso
e non c’è donna ne successo che possa mai saldarlo (perros)
il tuo dio non mi ha dato il diritto di vincere
ma io so che posso farlo
ossessivo, po – possessivo solo se si tratta del mio obbiettivo
mi sembra oggettivo che quello a cui aspiro
rende tutto il resto solo un palliativo, solo un palliativo (fvai fvai!)
nemmeno un camion ti può fermare
neanche se sparato dritto in faccia sulla provinciale
neanche se svegliato dai singhiozzi dentro un’ospedale
con quell’eterna sensazione
che non esista spiegazione
per far capire a chi mi ama
la mia unica maledizione
provo pace solo quando vinco
e’ come se mi avessero’ tolto un peso
sento il motore che è accesso
anche se è anni che piove dal cielo
la stessa pioggia che bagna l’asfalto nero
bagnerà il mio nome al cimitero
giacinti porpora per le uniche scuse che devo
che sono a lei per quello che ero

rito: tone & golha

non c’è il sole ma corro la fuori
non ho forze ma corro la fuori
non mi lascio scappare mai un giorno
perché so che è fuori ciò di cui ho bisogno
perdo il sonno ma corro la fuori
finché muoio correrò la fuori
non mi lascio scappare mai un giorno
finché sul mio nome non poggerai fiori

non c’è il sole ma corro la fuori
non ho forze ma corro la fuori
non mi lascio scappare mai un giorno
perché so che è fuori ciò di cui ho bisogno
perdo il sonno ma corro la fuori
finché muoio correrò la fuori
non mi lascio scappare mai un giorno
finché sul mio nome non poggerai fiori

non c’è il sole ma corro la fuori
a a a a a ayrton!
non ho forze ma corro la fuori
a a a a a ayrton! (la fuori, la fuori)
perdo il sonno ma corro la fuori
a a a a a ayrton!
finché muoio correrò la fuori
a a a a a ayrton! (la fuori, la fuori)

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