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lirik lagu si va via – jovanotti

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sono un deejay che lavora in diversi locali
frequentati da ragazzi pi o meno normali
magari che lavorano durante la settimana
o che abitano magari in qualche zona lontana
da questa discoteca, che al sabato sera
l’unico locale dove c’ un’ atmosfera
un po’ giusta, arriva un po’ di gente
potrebbe trasformarsi in una storia divertente
allora via si va, via si va, si va via
qualcuno c’ha la macchina qualcuno l’energia
intesa in tanti modi, quello dipende
ognuno pu affrontare la notte che scende
nel modo che gli pare gli piace e gli pare
allora un altro sabato che sta per cominciare
per per per non c’ niente da dire
la voglia di far festa e quella di fuggire
da quando il mondo mondo si possono incontrare
e c’ qualcuno che sceglie di andare
a ballare da me
che metto su la musica pi forte che c’
e allora c’ qualcuno che per venire da me
si fa cento chilometri e io che posso fare
quando li vedo qui li faccio ballare
li prendo e me li porto dietro fino al sole
e tutto il resto sono solo parole
sono un deejay vedo molto io dall’alto di questi piatti
ne ho visto io di cose ne ho visti di fatti
ho visto una signora ingioiellata far la figa
ho visto un entra ed esci per pipparsi qualche riga
che finisce dentro al naso di un figlio di pap
che si nasconde dentro all’universit
ho visto uomini baciarsi tra loro con affetto
e coppie miste che non vanno pi d’accordo neanche a letto
ho visto dei politici arrivare con la scorta
li ho visti strafottenti mentre fan la mano morta
alla bionda con la minigonna e con un sogno nel c-ssetto
ed ho saputo di quel sogno addormentarsi dentro al letto
ma pi di ogni altra cosa ho visto gente regolare
che veniva qui a ballare, a rimorchiare
vivendo questo tempo in modo attivo
ma anche onesto ognuno nel mondo
e son parole tutto il resto
parole che per mi piacerebbe raccontare
in questo sabato che sta per cominciare
e allora via si va, via si va, si va via
in culo a questa notte e pure alla polizia
la strada la conosco e questa macchina di pap
stasera che ho bevuto sembra che vada la met
e io che da dieci anni torno a casa a quest’ora
all’ora che di solito la gente poi lavora
girando le statali dalla uno alla mille
ho visto tante macchine poi far le scintille
con la carrozzeria che grattava il catrame
ho visto le lamiere diventare come lame
sull’asfalto ho visto macchine come lattine d’aranciata
accartocciarsi intorno a un albero dopo una sbandata
e allora non c’ sabato che in una provinciale
non c’ lo stronzo che mi sorp-ssa male
in curva sulla destra mi p-ssa a centottanta
diretto verso il buio di questi anni novanta
e io sono un deejay e il luned c’ho la nausea
non posso poi non chiedermi qual’ la causa
ma poi me ne dimentico e in fondo son sincero
a quello del sorpr-sso io dedico un pensiero
pensiero di fratello pensiero un p tetro
brutto quando sbagli non poter tornare indietro
e allora via si va, via si va, si va via
in culo a questa notte e pure alla polizia
ripenso a tutti i miti della giovent bruciata
al mito dell’eccesso alla vita spericolata
fanculo alla ferrari e pure al maggiolino
non valgono il sacrificio neanche di un moscerino
spiaccicato sopra al vetro di un sabato da pazzi
niente giudizi per per quei ragazzi
sono figli di questo tempo che non ha tempo per le morali
sono ragazzi, ragazzi normali
figli di questo tempo un po’ malato nei contenuti
che questo rap sia un monumento ai caduti
di una guerra che fa vittime di diciotto anni
sacrificate al dio dei grandi inganni
e allora via si va, via si va, si va via
in culo a questa notte e pure alla polizia
la strada la conosco e questa macchina di pap
stasera che ho bevuto sembra che vada la met
comunque tutto ci non fa parte del mio lavoro
tutto questo va molto oltre ogni stupido coro
di quei moralizzatori che san sempre ci che giusto
e che in fondo al luned mattina ci provan gusto
tutto questo con gli orari di chiusura dei locali
con la musica e il volume con la birra e con gli amari
c’entra poco, lo dico perch ho sempre fatto tardi
e chi ha in mano la risposta sono dei bugiardi
io non ho risposta alcuna ho soltanto la mia rabbia
nel vedere molta gente come me dentro una gabbia
nel vedere che la libert diventa paradosso
e la trovi la mattina spiaccicata dentro a un fosso…

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