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lirik lagu farlo apposta – tmhh

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[rit.]
oggi che il cielo piange sangue
esco per sporcarmi le mani
ritornerò per sentirmi grande
volando sul dorso dei gabbiani
e sulla pelle ho scritto domande
a cui nessuno avrà mai risposta
mi troverai in piedi sulle gambe
per il gusto di farlo apposta

oggi che il cielo piange sangue
esco per sporcarmi le mani
ritornerò per sentirmi grande
volando sul dorso dei gabbiani
e sulla pelle ho scritto domande
a cui nessuno avrà mai risposta
mi troverai in piedi sulle gambe
per il gusto di farlo apposta

[strofa 1]
tieni gli occhi aperti
noi che questa vita la viviamo di silenzi
e con i pugni stretti
digrignando i denti
come se in ‘sto gioco non fossimo stati ammessi
e con occhi diversi
ma siamo gli stessi
diventati grandi in ‘sto conflitto d’interessi
e tu cosa ne pensi?
uomo cosa senti?
dimmi se anche tu ti senti parte dei dispersi
e’ da quando sono nato che mi sento diverso
ho appreso la parola ed ho imparato a cantare
mia madre non ha pianto neanche quando lo ha chiesto
e per questo, vengo al mondo con la voglia di urlare
c’è sempre chi ritrova tutto quello che ha perso
chi invece, come me, non ha niente da cercare
mi chiedi di non ricordare, sono un esperto
e son certo: che anche tu sei brava a dimenticare
(yaho)

[rit.]
oggi che il cielo piange sangue
esco per sporcarmi le mani
ritornerò per sentirmi grande
volando sul dorso dei gabbiani
e sulla pelle ho scritto domande
a cui nessuno avrà mai risposta
mi troverai in piedi sulle gambe
per il gusto di farlo apposta

oggi che il cielo piange sangue
esco per sporcarmi le mani
ritornerò per sentirmi grande
volando sul dorso dei gabbiani
e sulla pelle ho scritto domande
a cui nessuno avrà mai risposta
mi troverai in piedi sulle gambe
per il gusto di farlo apposta

[strofa 2]
mia nonna mi diceva: bevi poco, prega
accendo un fuoco, faccio un goccio di barbera
poi la mia stanza gira come una balera
se guardo fuori anche stanotte è luna piena
i cani abbaiano tra loro
ma chi li ascolta?
solo il silenzio li accompagna tra un guaito e l’altro
facciamo che esco di casa anche stavolta
il cielo piange, metto su il cappuccio, e vado!
che strano, ho sempre creduto d’essere strano
vedendo voi mi sento il più normale di ‘sta scena
mi chiamo
piacere michele, ad essere chiaro
non vengo da milano, ma se vuoi ti porto a cena
veniamo, da una città che è una città di rado
risplende con il sole e diventa inferno la sera
suonavo, quando nessuno voleva ascoltare
ed ora suono per me, c’è tutto di personale
e fa:

[rit.]
oggi che il cielo piange sangue
esco per sporcarmi le mani
ritornerò per sentirmi grande
volando sul dorso dei gabbiani
e sulla pelle ho scritto domande
a cui nessuno avrà mai risposta
mi troverai in piedi sulle gambe
per il gusto di farlo apposta

oggi che il cielo piange sangue
esco per sporcarmi le mani
ritornerò per sentirmi grande
volando sul dorso dei gabbiani
e sulla pelle ho scritto domande
a cui nessuno avrà mai risposta
mi troverai in piedi sulle gambe
per il gusto di farlo apposta

(wouh* uuuh)

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