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panopticon - caleydo & bassi maestro lyrics

[testo di “panopticon”]

[strofa 1]
l’ignoranza è una donna grassa
nel paese dove ti ammazzerebbero in piazza
per un opinione, ho la bocca sporca di sangue
diranno il mio nome da un televisore al plasma
ha il grilletto facile chi lavora con i pollici
è un artista che dipinge rosso cremisi
e da un vestito che odora di lacrimogeni
dirige un’orchestra che suona tra urla e gemiti
tradizionale l’italia della famiglia
da pubblicizzare un sorriso, uno spot barilla
abbraccia una prole cresciuta come balilla
col il fumo negli occhi stampato nella pupilla
qui che la paura è la scusa dell’arrivista
qui che la cultura la curano per zittirla
faccio un refill di bugia, tutta finta
questa storia italica bellissima
qui dovе i segreti li chiudono nel cеmento
e qui dove le truffe le chiamano investimento
qui dove il prodotto più venduto dal paese
da cent’anni a questa parte rimane il silenzio

[interludio]
seh, uh, uh
[strofa 2]
co*co*corri sul posto, non è questione di attrito
nei dm mi parla di chili un bambino rachitico
so che è l’algoritmo che diffonde la voglia di schifo
so che questo ritmo ci può uccidere, per questo vivo
dimmelo, chi ti ripaga? per le stronzate che scrivi
l’ignoranza che dilaga, più che gambe aperte che libri
oh, panopticon nemesi
talloni d’achille, prendono vita i demoni (demoni)
scrivo da alticcio, spolpato come un riccio
tanto tutti finiamo a dare fosforo sotto il terriccio (fosforo sotto il terriccio)
non sento più un briciolo di un’emozione
sembra prendo il volo, da ‘sto vicolo spicco
a lei si apre uno spicchio (spicchio)
se si guarda allo specchio, la pupilla si allarga sembra una piazza di sp*ccio
no, serve più aria, c’è una inflazione di ossigeno
vince il più sveglio se il clima è soporifero
panopticon

- caleydo bassi maestro lyrics

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