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lumières de nokron (le voci dei tulipani) - john faser & hartstock lyrics

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[testo di “lumières de nokron (le voci dei tulipani)”]

[strofa 1: hartstock]
questi colori in cui annego kupka
io sono il fronte che non c’è più
spari e bagliori dietro la fuga
con i mortai che danno giù
sono pennelli a mezz’aria soli
privi di attori e di testimoni
perché il bene fatto in natura
pare non abbia proclamazioni
oltre le mura, lungo il giordano
dove la vita dicano prosperi
contro ogni tycoon, ogni sultano
stiamo sparando ma solo inchiostri
perché la pace ha un volto solo
eppure vedo solo idra
perché al tg un’altra n*z*one
vuole mettere in mano mitra
pensa nel sonno dello shabbat
sotto la scherma dell’iron dome
vuole la morte della jihad
però massacra civili random
solo uno show dietro il sipario
ma con la luce еd il sangue che filtra
con la proposta di un binario
sul quale l’еtica sappiamo slitta
c’era una fonte dal quale attingevo
bevevo, diceva che era possibile
stare nel mezzo del crimine e dire
di un fiore che forse non sarà simile (eh no!)
é solo orrore oltre le sponde, è solo una vita che ignara corre
per brillare sola nella notte, senza avere mai delle risposte
[ritornello: hartstock]
viaggia attraverso la brina
prima produci e consuma
guarda dagli occhi del boia
nutri un’altra sequoia
pensa attraverso la vita
svela un’altra menzogna
sogna un altro bioma
spogliati dalla vergogna

[strofa 2: john faser]
e il grande buio si cela coperto da gelidi bossoli
una lacrima di preghiera incontra quei terreni soffici
scossi dai fossi di un’era che ci ha travolti ridotti a groviera
le notti in rovina nella pineta coperti di sogni e leggera foschia
portami via dalle miserie e macerie di un’alba scortese che irruppe scortando truppe dal fronte alle chiese spezzando l’aria
si fece pal*stre
il respiro di un carrarmato mi soffoca colloca un destino per ogni schiavo
reprimo soltanto l’istinto abbracciando mio figlio morto ammazzato
gela il sangue lungo il confine
vi alberga un mostro che miete vite
brucia la pelle dalle ferite
richiami di un bosco senza più fine
un soldato morto mi parla
cullato da un letto di mine
nella notte spezza la calma
innesca l’alba di un nuovo regime
uccelli che stridono tutta la notte
stringon fuscelli da nido
solo la neve cancella le impr*nte
solo del bosco ora mi fido
confido nel prossimo si ma il prossimo ucciso dal capitalismo
diventa più rosso il terreno per ogni grido muoio allibito
[ritornello: hartstock]
viaggia attraverso la brina
prima produci e consuma
guarda dagli occhi del boia
nutri un’altra sequoia
pensa attraverso la vita
svela un’altra menzogna
sogna un altro bioma
spogliati dalla vergogna

[strofa 3: john faser, hartstock]

la selva mi guida e mi ingoia
mi sputa nei cieli di reykjavik
‘sta vita ormai priva di gioia
parla solo con blister di sereupin
stiamo scrivendo la storia
come un proiettile, charlie kirk
nei cieli viola una carneficina
adesso in diretta dal tuo pc
cingoli in marcia sui suoli sacri
eclissano il sole dell’avvenire
singoli colpi che bucano l’aria
vogliono impormi cosa dire
da lontano assistiamo a massacri
mentre un altro mostro sorride
gelidi corpi rimasti senz’acqua
ai quali offrono solo la fine

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