stare bene/gigliola - vixi vox lyrics
[strofa 1]
punto a stare bene
tipo vedere, trovare le cose buone dell’insieme:
quel piccolo che basta
quel totale che s’incastra
con la vasta concezione
che con poco posso amare
ciò che a caso viene
voglio la formula precisa
l’equazione più concisa
del rumore nelle risa di chi un po’ ci tiene
scovare l’oro nella sfiga
ragionare, stare in riga
con l’amore calamita accogliere sorprese
non ci casco, ma mi adagio lentamente
col naufragio nella mente
so che arriverò sull’isola
e la mano scivolerà tra manette:
un polso mosso da serprente
sarò assente ma c’è già chi mi giustifica
una misera vita, delle volte non è misera
e misura l’arsura solo quando incombe l’umidità
una piccola speranza non è detto che sia piccola
se è mossa da un bisogno più n0bile della n0biltà
che novità: qua ci ammazza questa noia
vuoi vendere la pelle ma paghi per chi ti squoia
prendere le stelle ma magari poi ti stufi
e rincorrere leggende qua ci rende tutti cupi
tutti gufi: questa notte la studiamo
mattine monotone che già bene conosciamo
cartine, ma quel mondo è disegnato
e la mappa, qua non accontenta ancora i più curiosi, sono sollevato
mi sollevo dall’incarico di camminare a terra
la faccenda più mi pesa più la testa mi galleggia
pr*nomi in confusione
se ne rollo un’altra gracile rimango
ma fumando mi sembro più responsabile
[bridge]
gigia mia
gigia
[ritornello]
gigia mia, che all’alba cinguetti
giornata che migliora
la chiamerò gigliola
se potrei fumarne cinque etti
gigia mia, che all’alba cinguetti
giornata che migliora
la chiamerò gigliola
se potrei fumarne cinque etti
[strofa 2]
lo so già:
se le compro le giro finché la testa non la sento
fumo gli smeraldi, b*tto fuori fumo denso
più denso di quello che ancora penso
vorrei dormire ma non posso spegnere il cervello
vivere con la mia di testa è una tortura
penserò da lepre, ma tengo un’alma tortuga
il bioritmo non coincide col mio ritmo
figurati con il vostro
dormo per non correre ma corro per rimorso
e non posso saltare i pasti
se dopo gli ostacoli non sposto
da questo mio percorso
il traguardo me lo guardo ma a ridosso
c’è il fuoco dei miei dubbi che brucia
e me lo godo ad ogni sorso
ah non posso? qua non posso chiamare un soccorso?
ne so ma son tosto
ho la testa cocciuta se non mi fumo il più grosso
cannone con le mani, possono girare
e se lo girano sto commosso
ogni osso malmesso, non mosso, io fesso mi affosso
perplesso, un po’ scosso
ripenso a quanto fatto, quanto detto
quando fatto stavo a letto ed ho scoperto
un porto dietro quel colosso
detto metafore alle penne finché possono sputare l’inchiostro
figure stilizzate sulle anfore
cominciano a animarsi e mi raccontano
le storie di un passato che mi sento un po’ addosso
che ci è capitato?
era tutto così semplice, un po’ primitivo
un po’ più animalesco
l’uomo si è elevato
ed ha levato molti istinti non li ha estinti
ma tinti col nome di “progresso”
atrocità, ma riteniamo d’esser meglio delle bestie
meglio dei più deboli, anche meglio delle
stesse personalità
che pensano d’esser migliori d’altri
che gioco di merda questa umanità
[ritornello]
gigia mia, che all’alba cinguetti
giornata che migliora
la chiamerò gigliola
se potrei fumarne cinque etti
gigia mia, che all’alba cinguetti
giornata che migliora
la chiamerò gigliola
se potrei fumarne cinque etti
[strofa 3]
come puoi vedere
se sto fatto perdo il filo della discussione
la testa mi vola altrove
se vuoi facciamo un discorso
ma di che parlavo non ricordo
magari non era importante
che t’importa di domande?
ricorda solo in parte e si parte
destin*z*one: la fattanza più pesante
coi mutismi che si levano le scarpe
demenziale, guido pour parler
ti capita mai? ti han capito mai?
parti dalla fine e non ricordi più l’inizio
sono al quarto foglio e se ‘sta cima è un quadrifoglio
sto fumando la fortuna manco fossi san patrizio
il mio regno per questo sfizio
il tuo sdegno per qualche vizio
il mio impegno per te è un rischio
il tuo intento è che m’innervosisco
sono così lento che manco t’ho visto
sono così onesto che qua non esisto
legalizzo la mia vita, tu pippa su un disco
memorizzo un’altra sfida, chissà se la vinco
io ti sembro già partito, tu pari un relitto
questo stato campa di un passato fatto d’artisti
e adesso non li caga, li opprime, porta alla noia
vuole più corrotti che dotti, ci vuole tristi
io sorrido e fumo un’altra bella gigliola
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