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lirik lagu 31 – adria the reject & sik

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[testo di “31”]

[strofa: adria the reject, sik]
questo mc nasce a bolo nell’1*9*8*8
sono trent’anni che ‘sta vita mi presenta il conto
torno a casa in paranoia per le sostanze
mangio e mi ritiro nelle mie stanze
siamo autori dopo il tumore fumerò ancora come i fumatori
con mantello e mascheroni per far colpo sui coglioni
come andare alla serata con il cazzo di fuori
porco dio che mi hai messo in un mondo marcio
lo so che sono troppi i festini che faccio
ma la vita è un’inculata da cui scappo
e nel culo mi rimetto questo tappo
solo come un cane pago due puttane
fumo e so che mi fa male
sputo pezzi di catrame
scrivo е mi rifiuto di crepare
penso chе il lavoro sia il male e vivo per scroccare
muoio senza averi come califano oppure di fame
gettano il mio corpo nel mare perché nessuno lo vuole
arrivo a trentun anni con nel cuore solo il funerale
noi non siamo i del mare, noi siamo il male
scoraggiato sulla traccia dalla vita
scorreggiato sulla faccia dalla vita
col k*way legato sulla vita quando piove merda e mi ricopre fino alla vita
in me non c’è niente di positivo quando scrivo
penso alla cassa storia corta che il becchino mi mette i chiodi e
si stende due botte sulla bara insieme al mio assassino
immagino la mia ragazza ridotta ad un tronco umano
io con una sega in mano che lecco un piede da un arto tagliato
ed è questo il “dio porco” che urlo al mondo mentre affondo
e l’odio che mi logora fa da contorno
metto la testa del mio nemico dentro un forno
io non porgo l’altra guancia, io porgo l’altoforno
da piccoli ci chiamavano pe’ cognome perché ‘ste persone già non avevano un cuore
tu hai lavorato tutta la vita e poi te sei sparato
sarai sotterrato nell’archivio, dimenticato nei suicidi di stato
io non ho una minima idea di che cos’è un lavoro
ma se dovessi farlo lo farei fare a loro
questi schiavi del lavoro non avranno mai il mio culo
firmo il figlio di via dalla psichiatria con un triplo vaffanculo
io so che con un pompino ci sta una bella donna
con un “porco dio” ci sta un “porca madonna”
“chi è che pensa alla morte ogni minuto, ogni secondo?”
“adria”, “quale adria?” “adria, quello stronzo!”
io penso che dopo la vita ci sia il vuoto
io penso che ‘sta gente debba leccarmi lo scroto
spesso a scuola ero presente ma mi segnavano assente
che se gli aprivo il teschio per cagarci dentro ero sicuro non trovarci niente
quando vedo le gran fighe di ‘sti rappers disabili
ho appetiti sessuali incontrollabili
la mia vita tutta dentro un gran segone
sborro il fuoco e faccio un buco su plutone
il curioso caso di adria the reject tutto dentro una canzone
gioco a trentuno come zombie, ai trentuno chiudo in faccia ‘sto portone, coglione
abbiamo anche la contestazione
“quanto hai dato a quella ragazza?” “un fottuto polmone, un fottuto polmone” (ahahah)

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