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lirik lagu il vecchio – ak47 (ita)

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[testo di “il vecchio”]

[intro: il vecchio]
i fascisti non scrivono
perché a fare terrorismo e squadrismo
a raccontare di spedizioni punitive
in dieci contro uno
e di torture
e poi di provocazioni e di stragi
a stare dalla parte dei padroni e degli invasori
e a andare a braccetto con la polizia
non si fa una bella figura

[strofa 1]
questa non è una storia nuova è antica
una sconfitta iniziata cinquant’anni prima
storia di un’italia dove un popolo sovrano
non è mai esistito e tantomeno adesso
sintonizza la tua radio
capisc’ a me, l’altro giorno per la strada
un vecchio mi ha chiesto:
“a biondi’ ma chi comanda adesso?”
e poi di seguito tutto attaccato appresso
“sei sette otto nove anni ancora
sono anni spesi bene a scuola
l’educazione è una parola
e senza memoria è vuota
se non rimane niente allora (pubblicità!)
la rima del commercio
il volume della tele sale a palla
grazie per l’attenzione
signori un fetente è un fetente
ha sempre un posto in prima fila”
continua pure nonno, lo sai che sei uno che mi piace?
stai con me, via di casa di corsa senza cena con due scudi
sto dal cinema stasera
mentre sento il cuore in gola
vola la mente a quel due agosto
bologna stazione
l’aria è soffocante, il cuore in gola
lodi i morti di undici anni prima ancora
e poi tutto sommato per me al cinema è buona la prima
[ritornello]
e stai contento basta poco
quando leggi nel cuore un sentimento
come davanti a uno specchio trovi
quello che c’è dentro è amore
e stai contento basta poco
quando leggi negli occhi un sentimento
come davanti a uno specchio trovi
quello che c’è dentro è amore

[strofa 2]
[?] e non vedo altre persone anziane intorno
lo sai che c’hai proprio una bella pompa nonno?
e come fai un film ormai
al cinema oppure lassa perde’ e ti rammarichi
per chi tre no, per ben tre volte no
ha sputato il futuro affilati
in un urna parla pure troppo chiaro
e suona amaro
sono anni che non ci sto più
mi chiamo fuori
fuori c’è tanto, fuori c’è niente
se giorno dopo giorno e dopo un altro ancora
sprofondato stanco morto nella tua poltrona scrivi la tua storia
è notte fonda e guardo in alto
il lampo azzurro e brucia la mente
la tele striscia in sottofondo e sì è legale
ma una dose micidiale della tua realtà virtuale
la più economica, per tanti l’unica
per tanti purtroppo tagliata troppo male
e penso invece a quando ognuno perso per i fatti suoi
aspetta un treno diverso che non passa mai
e in questo uguali sai
[ritornello]
e stai contento basta poco
quando leggi nel cuore un sentimento
come davanti a uno specchio trovi
quello che c’è dentro è amore
e stai contento basta poco
quando leggi negli occhi un sentimento
come davanti a uno specchio trovi
quello che c’è dentro è amore

[strofa 3]
forse è quello che non vedi 1 9 9 6
in cosa vuoi credere adesso?
parto da me stesso
coerente con un filo rosso c’ho memoria da elefante
non scordo e non perdono niente
c’è chi continua a voler morta la mia gente
pure per questo niente buone nuove
e si va avanti come prima
terzo millennio, che sia d’avvertimento
è qualcosa che va avanti da troppo, troppo tempo
ho fatto tardi stamattina non mi sono svegliato presto
come avevo detto col sole che splende ancora alto
oggi è il mio giorno, non ci rinuncio affatto
se penso che qualcuno
undici anni di bronx è tutto ciò che ha avuto
e non lo so se anche questo è hardcore

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