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lirik lagu affresco – alex antonov

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[testo di “affresco”]

[strofa]
sai
non ho pennelli con me
me li sono scordati
accendo il televideo per guardare i risultati
vedo gli strati
volessi pregare
perchè la chiesa è chiusa?
e in conseguenza io non posso entrare
la differenza tra lo scuro ed il chiaro è strana
guarda questa strada
lucente ma bagnata
sono celere
sono un genere
faccio outing come ellen de generes
sono cenere
se mi soffi si sporcano tele
e sono schermi o sono quadri?
adesso stai pure a vedere
che devo dirti io il significato
significavo
dovevi stare attento quando spiegavo
sono bravo?
no questa è solo poesia
sono modesto?
passa la polizia
perchè mi devo incazzare o stare male
magari è un padre
magari non vi farà mai del male
però storco la bocca tipo limone in bocca
tipo limone e tequila in bocca tu fai la sciocca
mi prendi in giro?
nel senso che mi becchi mentre cammino?
non so se mi va bene
facciamo un tiro
hai portato il pallone?
se vuoi ho una pompetta
pensi che sto incazzato?
se vuoi ti porto l’etna
se penso a me in una rissa ci sto male
per quanti testi poi definiresti robe carcerarie
impara sempre dagli errori
mi diceva il saggio
infatti al saggio non ci vado più
da qualche anno
impara sempre dagli eroi
resteranno soli
ma almeno per i lettori saranno vincitori
io spero che tu ascoltatore
abbia la testa sulle
spalle se metti il mio disco e si avvicina il dunque
e se alle sette la tua mente ti va in panne
se vuoi svagarti
ti inviterò a una partita a petanque
tocco ogni corda conoscibile
alle elementari spesso il gioco all’impiccato è imprescindibile
la differenza tra scindibile e inscindibile
sta tutta su due lettere
non fare il suscettibile
sensazioni di cuore che mi si liquefà
come nella tasca destra questa caramella elah
e mi cercavi mi volevi?
eh già
nell’aldilà dell’aldiquà
e c’è sempre un bar
pr*nto a darti stimoli di centilitri
siamo piccoli
ci piace essere scrittori effimeri
letteratura d’autore
ti vengo addosso
ma compra i condom
perchè non voglio fecondarti troppo
ho quartine in sequenza
parlo di fotogrammi
svarioni stilografici coi quali confrontarmi
ogni testo è una sfida con la mia parte da dea
ho l’epopea
come totò in commedia partenopea
ho portato una cipolla di tropea
lo so io che vuol dire ‘sta merda
fatti la tua idea
ho gli scrigni con le gemme incastonate
ho fonti fresche
bagni gelati in un giorno d’estate
probabilmente ho visto più poetica qua attorno
di qualsivoglia autore che ora giace morto sotto
un pò di terra e un pò di pietra
lo sai che la tua mina è troppo keta
esatto
come l’acqua
cheta
certe rime fratello le capirai soltanto
quando mio figlio avrà appena imparato il forzaquattro
voi potete uccidermi che resterò di fisso
osserverete ogni mio schizzo
come avessi un figlio

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