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lirik lagu non piangere più – amos cove

[strofa 1]
salgo sul venticinque
ci stanno duecento persone che cantano senza finge
sul cesso giro a tempo perso il fidget spinner
orario continuato dalle due alle cinque
fino a che non giocano juventus inter
e mi so innamorato sempre e mai
e ho avuto tutto e niente
giorgio mi dice accontentati dai
ma giorgio chi lo sente
allora bevo una bionda mentre parlo co na mora del call center
che mi tiene più compagnia di tanta gente
e metto la radio a volume alto
fino a che non bussa quella di sotto
mi dice che so un coatto
le rispondo: signora faccio quel che posso
ma oggi non posso
che bordello
mangiare tutti i giorni pasta e tonno
ma per me è bello
mi ricorda te che pe na cifra sei stata il mio mondo
mo la notte dormo poco e sogno tanto
qua non piove da febbraio eppure s’è spento il fuoco di chi mi stava accanto
io m’ero immaginato me e te al mare
la fantasia mi ha ucciso però tu non ti preoccupare
sto ancora cercando un piano per non affondare
ma in fondo poche cose ci possono salvare

[ritornello]
non piangere più
(non piangere più)
sta per sorgere l’alba
(sta per sorgere l’alba)
non dire ho sbagliato io hai sbagliato tu
godiamoci la calma
facciamo ciò che ci pare
coloriamo il mare
immaginiamo di volare
e scusami se ti ho lasciata andare ehi
e scusami se ti ho lasciata andare

[strofa 2]
stamattina bologna è arancione
e io ho perso la ragione
da quando non mi hai dato più ragione
facciamo a gara a chi ha più orgoglio e meno cuore
scendo a una fermata a caso
sperando di incontrare te
ma non sono un mago
deluso
rincaso
fare tardi pure stasera non è il caso
mi sento un po’ scucito da quando mi hai rubato l’ago
non so vivere solo col mio ego
scappo via così almeno tante cose non le spiego
sai è uno spasso questo mondo dei balocchi
ma giorgio mi ha detto: apri gli occhi
che lì fuori per farti fori
fanno a gara
e non crescono i fiori nel sahara
ma tu da me volevi l’everest o l’himalaya
quando io appena appena avevo una casa
e con te l’avrei condivisa
ma a conti fatti tu sei divisa
in bocca ho l’amarezza di una partenza
anche se non sei partita
nella testa sento la tua assenza
anche se non sei sparita
questa città sa di noi e malinconia
lo sa bene chi non è ancora andato via
che in fondo a tutti servirebbe chiedere un favore alle stelle
ma a volte manco quelle mantengon le promesse
e allora urli te la prendi con il mondo
vorresti essere quadrato quando nasci tondo
ed è tutta una rincorsa ad accontentarsi
ma ciò che conta quando cadi è la forza di rialzarsi

- amos cove

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