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lirik lagu nell’epicentro – asher kuno

[strofa 1]
ci sono scosse che sc-ssano
scappano i p-ssanti che le scansano
si accorgono del fatto che a lungo andare
si genererà un botto dove il tutto sarà frutto
di una distruzione della distrazione dal di sotto
manomette a mano a mano piano in piano
un fiume in piena che a catena spazza uomo dopo uomo
scorrazza per la strada senza freno
vibra l’asfalto che calpesto come in tremors
vasto ma sto nel posto del devasto
vesto le vesti dell’uomo onesto
è un sesto senso che si aggiunge al resto
nel contesto non si trova estro
un pretesto maldestro mi addestro a destreggiarmi
offende il suono che tende a riecheggiarsi
ti prende manipola fantocci come bimbi il pongo
è un terremoto che si estende per il lungo e per il largo
nel complesso il risultato è spesso, si spinge nell’eccesso
entra in zone senza accesso
il possesso di rime da fuoco a mano armata
la terra trema e la mente trama tutta la giornata
nata nella crosta terrestre da causa interna
diventa una crosta campestre la vita odierna
non alterna, rimane fissa in ogni punto
appunto non mi pento di stare nell’epicentro
epici uomini, guardali muoversi
invadere zone senza mai stancarsi
attaccarsi al terreno nonostante l’urto
l’hip-hop è della strada, io in essa trovo conforto
quattro scosse come quattro discipline
l’evoluzione continua lavora senza un fine
rime, freeze, tag, scratch
gli effetti sono devastanti come celebrity death match
l’hip-hop sta a me come l’epicentro a un terremoto
le vibrazioni sono il mio futuro e il mio p-ssato

[strofa 2]
misurano il grado d’intensità del sisma
arriva al dodicesimo e ti toglie il fiato quanto l’asma
è un fantasma che si vede e reca danno
è la forza della strada ma purtroppo non lo sanno
fanno previsioni stupide con i sismografi
convinti che le tag sui muri siano autografi
provaci, siamo gente che si orienta senza bussola
i [?] altrui scombussola
apre porte ma non bussa
la stima dei disastri equivale a una mia rima
vale a dire ad ogni scossa il mio stile si affina
fino a quando la dura scorza mi scorta non mi sconforta
affronto lotte a testa alta
salta come dinamite ogni edificio edificato
penso che sia il fato, il fatto è che non c’è un significato
davanti ad un boato scarsa è la giustizia
siete nel terremoto, là scovate la salvezza
ciò vi spezza se non reggete il peso della sfida
ciò vi svezza se combattete per la vostra vita
princ-p-lmente l’obiettivo sembrerebbe diventare divo
abitualmente vivo con costanza per restare attivo
io sono l’epicentro di me stesso
l’hip-hop è il nesso che mi porto appresso a sp-sso
non p-sso pasti dopo p-ssi connesso
e con esso non seguo pr-ssi
-ssi distribuiti per tutta la crosta
da costa a costa ogni costa si accosta
resta nel nucleo del pianeta cui calpesto il suolo
ho fatto del terremoto il suono a cui lavoro
milano è la zona dove ciò imperversa
faccio parte del sisma che l’ha sommersa
persa nei meandri della notte che circonda
sfruttate l’occasione adesso non ci sarà una seconda

[ritornello]
non lo diresti che l’asfalto che calpesti
ha vibrazione dalla quale senti sentimenti
vibra l’hip-hop che vivi in ogni senso sul cemento
è solo l’inizio: sono scosse di -ssestamento
non lo diresti che l’asfalto che calpesti
ha vibrazione dalla quale senti sentimenti
vibra l’hip-hop che vivi in ogni senso sul cemento
è solo l’inizio: sono scosse di -ssestamento
non lo diresti che l’asfalto che calpesti
ha vibrazione dalla quale senti sentimenti
vibra l’hip-hop che vivi in ogni senso sul cemento
è solo l’inizio: sono scosse di -ssestamento
non lo diresti che l’asfalto che calpesti
ha vibrazione dalla quale senti sentimenti
vibra l’hip-hop che vivi in ogni senso sul cemento
è solo l’inizio: sono scosse di -ssestamento

- asher kuno

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