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lirik lagu uno nessuno centomila – barile + gheesa

[intro]
yeah, barile + gheesa
e turi e medda
yeah
è terzo tempo, come cazzo fa?
terzo tempo come cazzo fa?
pigghialo

“un altro operaio muore, una decina i casi -n-loghi nello stesso reparto, denunciati dai sindacati.”

[strofa 1: medda]
sette del mattino, mi sveglio zombie
in testa confusione ho
la guerra dei mondi
la schiena già mi scricchiola
e tu che fai, la sfondi? (no)
ogni giorno p-ssa uguale identico, sembra tru calling (cazzo)
ne bevo un altro pieno, lasciami fare
non c’è spazio per pregare (ah), ce n’è per dimenticare (yo)
congelo il cuore con il ghiaccio di un altro bicchiere
per non sentire più il dolore e non farlo vedere (no)
lavora mangia e dormi, dimenticati i sogni
respiri giusto perché non serve che lo ricordi
paghi la vita a rate (rate) e poi magari
devi sentirti le menate di personaggi informi (oh)
no, no non ci siamo
la situazione è in mano (cosa)
un coso grosso vuole il mio deretano (uh)
è un demolition derby di nervi
per una cosa che va liscia dieci cose le perdi
scappo lontano ciao (ciao)

[ritornello: barile]
e siamo uno (uno), nessuno (nessuno), centomila (centomila)
siamo il sistema che ti mette in fila (siamo il sistema)
siamo il sistema che ti mette in fila (siamo il sistema)
siamo il sistema che ti mette in fila (siamo il sistema)
uno (uno), nessuno (nessuno), centomila (centomila)
siamo il sistema che ti mette in fila (siamo il sistema)
siamo il sistema che ti mette in fila (siamo il sistema)
siamo il sistema che ti mette in fila (siamo il sistema)

“-e peccati mortali non se ne ricorda?
-ma, guardi, almeno di carattere pubblico no, non ne ho.”

[strofa 2: barile]
sono la coca che bevi
la moda da testa a piedi
la droga nei tuoi quartieri
finta cronaca a cui credi (oh)
i tuoi problemi, i tuoi rimedi
le tue ansie sconfitte col fumo
sono il consumo, sono nessuno, il numero uno
quello che non vedi ma che senti
dove cazzo credi siano i tuoi ultimi stipendi? (dove?)
ma prima che tu lo capisca sarà tardi
aspetto che tua moglie partorisca altri clienti
tu pensa a come chiamarli (su)
e basta poco a farti fare cosa voglio
sono quello che riempie, svuota frigo e portafoglio (già)
la legge sono io, ma non porto il distintivo
sono un tipo distinto, vivo d’istinto
e nessuno sa come vivo
con obiettivi ben precisi
senza capo, solo soci
anche se oggi siamo a capo di tutte le lobby (tutte)
con il sangue che hai sputato per un mutuo appena fatto
riempirò la penna per la firma sul contratto

“in migliaia sono scesi in piazza sta mattina per far sentire la loro voce e con la protesta tornano anche le tensioni.”

[strofa 3: turi]
credevi di essere qualcuno, ma non sei nessuno
col tuo fare inopportuno
ciò che pensi pesa quanto mezza nuvola di fumo
tu non sei nettuno e il tuo mare non esiste
il tuo ego ancora insiste perché ha fame
mo’ sta a digiuno
la tua commedia adesso è un dramma
la pellicola si ferma e poi si infiamma
fino al primo fotogramma
sono io quello che cambia il tuo programma
rappresento centomila aka la m-ssa che ti adora
e poi ti inganna
le tue conquiste sono zero
quale impero?
dalla cima al cimitero
il tuo bianco mo’ diventa nero, tutto vero
il mondo è bello perché è vario
ma il tuo mondo è avariato e mo’ dimostrami il contrario
tu che sp-cciavi vanità, io non ho pietà
d’ora in poi vedrai la verità
parte il varietà
vuoi ripulire la tua ident-tà
e fatti un tuffo in questa vasca difettosa
per un bagno d’umiltà

- barile gheesa

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