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lirik lagu dall’alba al travocco – c.u.b.a. cabbal

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[testo di “dall’alba al travocco”]

[strofa 1]
è permesso?
è permesso?
il mio nome è nessuno eppure sono
il mio nome è nessuno e non mi muovo
sono il vento di una notte
di una notte di estate
sono il vento di una notte
di una notte di estate

[strofa 2: c.u.b.a cabbal]
incontri ravvicinati faccia a faccia
soggetti luminosi identificati in avvicinamento
niente panico
prima della tempesta c’è la quiete
dove la realtà sfoga l’ira, la fame e la sete
adesso lancio di componenti
trasformazione in atto per nuovi miscredenti
parabole sp*ccio, corpi danzanti caccio
bombardieri sonori delle terre inquiete
[?] rotanti faccio lieti
fusione di situazione ad alto voltaggio
mi rendo capace
tra una passione che urla e un inganno che tace
dice il vero, falsità
dice il falso, verità
tutti fuori di coccia nel benessere dell’umanità
forse c’è qualcosa che non va
tra chi prende e chi dà
soluzioni migliori che pensi
a volte firmato da quattro cenci
adesso non cercare fuori quello che è dentro
preparati, fusioni a caldo rampicante sul corpo come l’edera
vengo fuori dall’infinito dell’eccetera eccetera
svuotati, stiamo entrando sul carretto possibile
navigando nella realtà, combà
quando più niente ti aspetti dai soliti dispetti
ecco cabbal, suoni e concetti
[strofa 3]
epoche nel quale il tempo si distende
presente e guardo il mondo da lontano piano
dal molo del mondo, dal molo del mondo
dall’alba al tramondo

[strofa 4]
tutto è pr*nto per salpare
le ancore dal mare su mappa è tracciata
la rotta da seguire
qui nel tropico del cancro
terra del nostro mondo, a volte beffardo
le altre un incanto
con l’appoggio delle stelle per trovare il cardine
tatuaggi sulla pelle al gusto di salsedine
affido al mio istinto il senso dell’orientamento
sparisco dietro un’onda o nelle strade di cemento
sono un frammento intrepido in questa città
se l’esca ci sarà una preda abboccherà
allora mi domando fin quando continuerà
che il pesce grosso quello piccolo si mangerà…

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