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lirik lagu a selfish selfie – cranio randagio

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[verse 1]
quattro mesi fuori casa sembrano sei anni
mamma dice che le manco, p-ssa su a trovarmi
sai ti vedo dimagrito, devo preoccuparmi?
studi, fumi, bevi, dormi, sei sicuro mangi?
borse sotto gli occhi, paro steve buscemi
d’altro canto me lo dissi, ne usciremo scemi
ma sono convinto di rialzarti in piedi
dammi il tempo di spiegarti quello che non vedi
prendo carta e penna appunti per capirti
in pieno stile genio pazzo dai capelli dritti
pare chiaro che partiamo già quotati da sconfitti
ma per prender la medaglia basta che resisti
è con un fidati di me che parte la battaglia
fra compromessi, paranoie e capanne di paglia
costruite come fossero castelli di ferraglia
super corazzati, un’illusione che ci abbaglia
perchè è tutto troppo bello e a te il bello non va bene, no
io che sbarello e salto le cene
eppure avrei scommesso in un finale lieve
tipo noi due, il camino acceso fra il sesso e la tele
ma il senso che viene fuori è che stiamo di fuori
eh già, siamo i migliori a bruciare gli allori
presi a scazzottarci ma senza guantoni
(tun tun tun) pesi come s-ssi su deboli cuori
ti promisi di salvarti, mi sentivo pr-nto
ma il salvarsi nei tuoi piani non lo misi in conto
forse è vero è colpa mia, dovevo darti ascolto
e’ impossibile aiutare chi vive da morto
ma li ho visti molti credere di cedere e ceder davvero
quindi cercavo un’uscita, un modo celere e leggero
per la cecità che limita la bellezza del cielo
ho visto a chiazze opache dal tuo animo nero
questa sera solo vino niente spezzatino
per spezzare la mancanza del nostro altarino
noi due dei con gli occhi di un bambino
che vede l’amore come il suo più bel giocattolino
e giochiamo fino a stancarci, sp-ccarci, staccargli le braccia
testa che parte, luigi di francia
metafore a parte, abbiamo fatto una finaccia
ora odio te e il tuo sorriso
la tua voce e la tua faccia

[chorus]
scattala veloce che dobbiamo andare
fotocamera interna per immortalare
la tua tremenda voglia di farti del male
mentre io sono costretto a rimanere a guardare
so, se vuoi stare meglio non ti biasimo
ma tirerò le somme quando me ne andrò
rinchiusa in una torre con un drago come guardia
che non è che il risultato dei tuoi non si può
(non si può, no, dei non si può, dei non si può)
(p-ssame n’accendino va)

[verse 2]
amore ne ho le palle piene (basta)
dire che lo fai per me conviene
me la vuoi far bere
ieri la tua aria, oggi le tue pene
due messaggi una chiamata, ci si vede
vivitela bene
vivo come viene ma non basta
testa di cazzo
ho pianto come un disperato, pensa l’imbarazzo
davanti alla mia gente con il cuore sopra un piatto
mi so ripromesso non ci casco finchè ci ricasco
tu mi hai privato dell’hip hop, mio unico baluardo
perchè rappavamo insieme interi alb-m
ognuno di quei pezzi, ora fatico a riascoltarlo
mentre sto privo di sensi, sull’asfalto bocchegiando
e mi scuso con chi ascolta, vorrei parlare d’altro
e’ colpa di sta stronza e un po colpa dell’alcol
guardami negli occhi, so che ti piaceva farlo
l’odio è troppo e solo loro sono in grado di spiegarlo

[chorus]
scattala veloce che dobbiamo andare
fotocamera interna per immortalare
la tua tremenda voglia di farti del male
mentre io sono costretto a rimanere a guardare
so, se vuoi stare meglio non ti biasimo
ma tirerò le somme quando me ne andrò
rinchiusa in una torre con un drago come guardia
che non è che il risultato dei tuoi non si può

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