lirik lagu memento – crave
credo che ognuno di noi combatta per le proprie battaglie
combatta per sentirsi libero, per stare bene con se stesso, e alle volte è proprio il nostro riflesso ad essere il nostro nemico. questo mondo è troppo piccolo, l’universo è troppo grande. quando troveremo l’equilibrio sarà troppo tardi, avremo già fatto un passo verso l’altro mondo. per una vita intera andiamo alla ricerca di un qualcosa che non sappiamo nemmeno se esiste. abbiamo paura, ma non ci diamo pace finché non tocchiamo il cielo con le mani. non serve pregare, non servono soldi, non servono armi. le sole cose che servono sono l’amore e l’odio. amate chi vi odia e odiate voi stessi se l’amore non sapete né darlo né riceverlo
vengo da un altro pianeta, chiamami asceta, non ho mai visto moneta
girala col filtro in creta guardiamo sto mondo che muore, greta
squagliami il cuore l’ho fatto di cera, ghiaccio che brucia l’ho visto di sera
sale che ho messo sopra questi tagli, lacrime nere per vedere sbagli
dammi un minuto, dammi un minuto, la giro e non torno a casa
l’accendo e perdo la strada, qua il tempo aumenta la smania
fumo denso nell’aria, carico questa lupara il tuo mondo mi va stretto
punto e premo il grilletto, cinque le lettere scritte memento
giuda mi ha baciato in fronte e cristo l’ha visto, guardo in faccia all’abisso
zitto per cosa conviene, ho una vita che non m’appartiene
vedo queste sere nere, stelle sirene mi fanno la corte
chiudo gli occhi poi apro le porte su un velo di cielo ogni notte è la morte
i miei demoni scrivono strofe mentre la mente annega tra le note
so di chi ha fatto di se un armatura, sporcato l’anima con la sua cura
io che volevo un abbraccio m’han dato la vergine di norimberga
caronte mi ha chiesto un passaggio, l’ho portato a nuoto alla sponda
no non si torna indietro, schegge di un cuore di vetro, pettirosso
solo una via d’uscita fuggo prima che il tempo se ne accorga
patti chiari sopra panni scuri, non iniziare se non concludi
non vi deludo farò fuori tutti, sulla mia tomba caput mundi
nudi sopra il letto, leggo cosa ho scritto e ci annego
togli il velo dalla faccia, copri il falso col vero
nero si come la notte, come le ombre che mi hanno creato
guardami appeso al contrario c’è il mio autoritratto sopra al costato
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