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lirik lagu cose serie – cuta

[testo di “cose serie”]

[strofa 1]
i piedi che schiacciano le foglie
questi ragazzini si accoltellano
l’autobus mi porta a casa forse
cioè
l’autobus mi porta non so se casa sia quella o no
ora cheora dev’essere il tuo momento
il momento di farsi vedere
in un mondo che insegue il talento
forse il vero talento è stare bene
farsi le domande non puoi mai fartele tutte
e già questa è una risposta
dunque
forse la risposta è farsi le domande giuste
e non è che lo impari a scuola
seduto al
banco stanco mi stanno afflosciando
che tanto a sti giovani
non gli piace un cazzo
amo che la prof mi creda un pazzo o un babbo
perché non si immagina io quanto cazzo valgo
la vita ti aspetta a braccia aperte ma a occhi chiusi
ragazzini vuoti saran uomini confusi
in un sistema che non permette di essere unici
aspettan sabato sera per essere come tutti
e io non son uno che si accontenta ma
per quanto mi riguarda il cielo è femmina
non voglio darti una mano ma prendila
c’è differenza tra resa e rendita
[ritornello]
tu mi dici solamente no no no
a una certa t’ho detto va bene
tu nemmeno sai quanto mi o dio
ma nemmeno quanto ho odiato te
a volte mi sono detto no no
mi hanno detto che che chi soffre beve
scusami se dico cose serie
sempre e solamente cose serie

[strofa2]
sarò fiero di me
sarò fiero di me
non più pieno di se siamo pieni di impegni
faccio quello alle tre
dici
quello alle tre siamo pieni di impre
visti
manie di controllo
perché non ti possono vedere debole
non c’è tempo da perdere
i piedi che schiacciano le foglie
come se gli uomini fossero alberi
un vecchio ha un cane e un paio di ricordi che
quando li ha vissuti non sembravano speciali ma
le prime volte son tutte passate
quelle che da giovane dan la curiosità che
tiene aperti gli occhi di chi vuole essere grande
quegli stessi occhi che ti vedono invecchiare
prendimi
scopami
offenditi nella passione
amore venditi
vergine e
tentami senza pudore
fammi perder
la testa
e rivestiti sì ho detto amore
fammi creder
sia questo
mettendomi merda nel cuore
quanto valore dato alle scopate
come se non fossero emozioni già sborrate
come se non fossimo persone frastornate
siamo solo meno soli e per meno di quanto pare
sono triste
che fatica a dire sono triste
mangio un minestrone solo fisse
forse è colpa mia anche se il peccato ingolosisce
forse credo in dio ma solo quando non esiste
ci provo con la vita e la morte s’ingelosisce
conosco la fatica di chi sogna e poi fallisce
la incrocio tra le dita ma le schiocco e non sparisce
me ne fotto e senza condom scoperò le mie sconfitte
[ritornello]
tu mi dici solamente no no no
a una certa t’ho detto va bene
tu nemmeno sai quanto mi o dio
ma nemmeno quanto ho odiato te
a volte mi sono detto no no
mi hanno detto che che chi soffre beve
a una certa non mi è andata bene
mi salveranno le cose serie

- cuta

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