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lirik lagu ​​mosqe – deriansky

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[testo di “mosqe”]

[strofa 1]
sto al timone del barcone che è nel limbo, limbo
c’ho il timore di un tumore già da bimbo, bimbo
il sifone che mi piange lo capisco, ah
il tritamerda del mio mondo che non trita
perché sai che c’ho le situe però in giro non lo dico, fisso
la bandiera della squadra sul soffitto fitto
la parte easy della vita che però non ho mai scritto

[strofa 2]
non vedo d’allora, non vedo più l’incipit, non vedo più limpido
il mio rapporto è molto più forte, è molto più intimo
tipo scopare allo specchio e non porsi più limiti (no)
arrivare ai lividi, yeh
lui non si fida, ma manco ci arriva
la gente al telefono in strada non guarda
ma è lì che cammina e si schiva
piccolo, occhio che sta gente affida e dopo sparisce
lui non si fida, ma dopo annuisce e dopo fa ssh
[ritornello]
mosche nere vedo quando vedo bianco
me l’ha detto il medico, stavo diventando isterico tanto
ci mancava solo questo, ci mancava solo questo
ci mancava solo questo, ci mancava solo questo
mo gli chiedo un po’ di sconto
mosche nere vedo quando vedo bianco
me l’ha detto il medico, stavo diventando isterico, è chiaro
mosche nere vedo quando
guardo bianco, chiaro (chiaro)

[strofa 3]
cado in piedi come i gatti, cado in piedi come gump
dato tutto, mai una pausa, vieni e chiedi a tutta parma
chili di beneficienza, ora va bene la mia fi*
va bene, ho lottato col peso e l’ho reso efficienza
ho preso e ridato sapienza, ripenso alle prime interviste al telefono
le ho fatte sul furgone amazon, dodici in turno
mezz’ora di pranzo e in chiamata gli spiegavo pezzo per pezzo
ora risalgo a milano, fra’, sembro un tester di letti*divano
le colpe che mi sono dato, il meteo pulisce e chiarisce il disagio

[ritornello]
mosche nere vedo quando vedo bianco
me l’ha detto il medico, stavo diventando isterico, è chiaro
mosche nere, punti neri
punti ciechi, mosche nere
[post*ritornello]
meglio non toccare mai la catena né dei rivali né della bici
meglio non toccare mai la catena né dei rivali né della bici
meglio non toccare mai la catena né dei rivali né della bici
meglio non toccare mai la catena né dei rivali né della bici
meglio non toccare mai la catena né dei rivali né della bici

[strofa 4]
indumenti antinfortunistici, ho un sacco voglia di fare musica
e se domani ho un sogno, nessuno più regola e nessuno giudica
non voglio curarmi, una firma sul foglio me la porta l’infermiere
me l’ha detto il medico, stavo diventando isterico
ci mancava solo questo
ci mancava solo questo
ci mancava solo questo
mosche nere vedo quando
guardo bianco, chiaro, è chiaro (qonati)

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