lirik lagu black – devid
ritornello:
vedo sempre nero, black box
vesto sempre nero, black block
datemi una mano presto cado
salvami da questa black shadow (x2)
1° strofa:
cresciuto in questi porticati
blocchi in tutti i lati
tra i rompicapi i rinnegati
e i sogni mutilati
farlocchi e visi loschi
coltre di immigrati
riconosci quelli veri
in mezzo ai falsi mascherati
con le tasche vuote, niente papi
senza regali di natale e abeti decorati
lungo la pelle mille squarci mai rimarginati
la vita come mille k!ller super addestrati
e gli altri poi cosa ne sanno
degli occhi annebbiati
festeggiano il capodanno
scambiandosi mille baci
mentre c’e’ chi tra i palazzi
vive coi conati
con i regali donati pazzi
buoni e abbandonati
ed io sono solo un essere triste
essere triste, felice non esiste
tessere problemi dove non consiste
mille fisse che portano mille fisse
e almeno lei vorrei che mi capisse
ritornello:
vedo sempre nero, black box
vesto sempre nero, black block
datemi una mano presto cado
salvami da questa black shadow (x2)
2° strofa:
e anche stamattina apro l’armadio
mi lavo scendo le scale..poi
solito scemo che parla alla radio
non so voi
questa vita mi ha stancato
un giorno ti sorride l’altro uccide
*vorrei non esser mai nato*
mi scusi un caffe’ macchiato
e la storia continua
come pellicola gia’ scritta
da qualcuno che sta in cima
adrenalina a duemila
cuore che batte forte
quasi mi spezza la spina
e mi mette alle corde
poi la sorte mi rigetta sulla china
scrivo bombe con la mina, vere
mica made in cina, ed e’ scontato dire che
e’ la mia medicina la mia officina
la mia signorina e la mia rovina
tanto torno sempre li e non mi muovo
vedo nero ma niente di nuovo
finche’ non ascolto il beat così
che cambia il modo e il mondo
che percepisco intorno
e mi sporgo dal bordo del borgo e mi espongo
ritornello:
vedo sempre nero, black box
vesto sempre nero, black block
datemi una mano presto cado
salvami da questa black shadow (x2)
3° strofa:
ciascuna prospettiva è unica
non esiste inquadratura multipla
la pelle non è liscia è ruvida
ingoia la lisca buca l’anima umida
avida mischia la nuca magica è ludica
stupita stupida
bruca plastica lucida
mastica tipo una sudicia
spastica con la svastika, scusa
il futuro non esiste finché non diventa presente
e ora che lo è diventato sono sdraiato
sul letto del niente
pessimista quale ottimista mi dicono oh
vedo black penso black solo black
vivo al minimo
l’ombra è dietro l’angolo del vicolo
li che attende in luogo criptico
mentre io scappo dal pericolo
la vita, un dono perpetuo che è cedevole
l’improbabile eccezione a tutte le mie regole
mutevole e svanita
se quando corro incontro al mio volere
mi allontano e bramo in certe sere nere
ritornello:
vedo sempre nero, black box
vesto sempre nero, black block
datemi una mano presto cado
salvami da questa black shadow (x2)
bridge:
la vita in questi porticati, senza colori
in bianco e nero, anzi solo black
vedo sempre nero, black box
vesto sempre nero, black block
datemi una mano presto cado
salvami da questa black shadow (x2)
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