lirik lagu monologo – dreabb
parto con la strofa in retromarcia
faccio lamporecchio fino a stabbia
120 all’ora suono il clacson
sfondo la cabina del pedaggio
tu mi succhi il cappio da una vita
però hai preso tu l’iniziativa
è una pratica ricreativa
che hai scelto come stile di vita
bra, come ti va, a me mi va che
voglio farti fuori solo usando le parole
non chiamarmi cantore, coglione
arrivi in ritardo, giustificazione
no, non mi rivedo nell’hangover
giro con la panda non col range rover
riconosci il suono, è crossover ma
se prendo la mira sei game over
prego inserire moneta, prego inserire moneta
prego inserire moneta nell’apposita feritoia
sentimi capiscimi ascoltami
tu che ti chiedi “cosa faccio qui?”
lascia che ti spieghi, con me si fa così
che il beat è un ring è lo sai che va così
mi rispondi a tono mi vuoi spaventare se ti poni in questa maniera, ma è solo una tua proiezione mentale che crolla, reazione a catena. tu non lo sai come ti va, non lo sai mai
perché non sai come si sta fuori dai guai
tu non mi segui non mi capisci, strisci
se non ti piaccio allora fammi un dissing
non puoi fottere col mio commando
esci da scuola, ti ci rimando
io ti fotto se sto rimando
non c’ho voglia quindi rimando
tu non fotti con me, ecco
ma onestamente sospetto
tipo che in un minuto e mezzo
io non abbia detto un cazzo
flow telepatico, pentagrammatico
invento sinonimi se sono in acido
sapido rappo su basi in cui mi animo
possiedo il tuo stereo come uno spirito
sai tipo lavandonia come minimo
mi ascolti senti sulla schiena il brivido
non sono un burattino ma un ventriloquo
… più che un testo questo è un monologo, dai
ci rifletti mai su quello che sai?
ci rifletti mai su quello che non sai?
“dreabb, li scrivi tu i testi boy?
quanto ti rispecchi nei testi tuoi?”
ti risponderei volentieri ma poi
non potrei più dire “fatti i cazzi tuoi”
io non mi lamento mai
tu fai quello ti pare
mano destra impugno il mic
faccio quello che mi piace
fanno pezzi tutti uguali
mettono all’ingrosso poi per guadagnarci
gente con agganci
agganciatevi a stockhausen più che duplicarvi
non mi riprendi
faccio dieci p-ssi avanti quando ti distendi
come la metti?
sono il bambino prodigio in un mare di altri concorrenti
che la fanno facile, sono aspiranti uomini contenti
quando ti ripigli?
tu non scrivi testi ma parole a caso quando ti gingilli
non puoi fottere col mio commando
esci da scuola, ti ci rimando
io ti fotto se sto rimando
non c’ho voglia quindi rimando
tu non fotti con me, ecco
io che offendo tutti con rispetto
sono imbecille col concetto fisso
metto ogni cosa in un disco
parole che volano al vento
parole che volano al vento
parole che cadono al suolo
come foglie prima che arrivi l’inverno
il cuore che batte che pulsa
ora che sono fuori dalla mia culla
la mente ringrazia ed esulta
lei non legge i libri, li consulta
disegno cerchi, apro le porte, sblocco i concetti
faccio proposte, guarda i miei occhi, cerca risposte
sono qui per realizzarmi
anziché idealizzarmi
stop, e ciao a tutti quanti
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