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lirik lagu tenco – egreen

[testo di “tenco”]

[intro]
ehi, yazee, let’s do this sh*t, bro
senti, ehi

[strofa]
questa è una grandinata col sole di primavera
un arcobaleno a notte fonda al chiaro di una luna piena
chi non ha il cuore in pace balla ancora con atena
senza confondere pacheco con la macarena
quando checko ‘sta merda, la terra trema
tu checka meglio la stoffa che vedo più di una piega, sega
io ‘sta roba non la stiro, fratello
è come centrare un granello di sabbia giocando al tiro al piattello
non so se rendo, il mio ruolo non è da complemento
vuoi tornare, ma duri quanto throwback uptempo
nessuno sa che scarpe addosso avеva luigi tenco
punto a farmi pompare su marte nеl 2100
su una panda o una cazzo di maranello argento
poco cambia se ti commuovi quando ‘sto kick fa centro
graduatorie settate da faccendieri
con standard più bassi della pubblica istruzione a nuova delhi
per questo non mi credi e ti riempi la bocca di stronzate
tipo “g fantini bravo, sì, ma meglio ieri”
mi dispiace, zio, ma c’hai davanti tom brady
pr*nto a sporcarsi di fango ancora da testa a piedi
tengo testa, suoni pazzi, il rap chuck daly
onoro ‘ste leggende tipo hardaway con mcgrady, ah
tutti rapper finché un vero rapper prende e sputa
me ne fotto di esser vero, non c’è verità assoluta
c’è il buon senso, l’interpretazione
se hai la chiave di lettura, decodifichi la prestazione
che nel mio caso è über alles, babbo
da quando spostavo pallets prima che cantasse il gallo
fallo, ma non basta il mic, yo, basilio
puoi parruccare per sembrare più massiccio
cresciuto a pane, q*unique e non phixion
riascolto ancora 107 elementi da alticcio
e flippo su di giri ‘sto motore, non grippo
se il rap è casa vostra, mi pagate l’affitto
suca, sei in torto
e qualcuno avvisi red bull che di barre ne ho centoventotto
ho fatto il panico sui palchi da 118
tu riempi i locali, ma mi sembra il weekend con il morto
messinscena e tu non mi sembri gassman
canta che ti passa, ho la nausea ma niente pausa
l’ennesimo omicidio verbale per giusta causa
dagli insert che fate sembra che soffriate d’attacchi e di crisi d’asma
io dono ancora il plasma
col voltaggio di blanca su bombe carta
do un’istantanea à la banco ottico datata 2140
incredibile versione di una musica nera
figlia dei disastri della crack era e di ronald reagan
non mi interessa, ma posso tirare sera
e se fa buio, pompo celia cruz e vai di candela
sh*t was good, homie, adesso fallo tu
poi rifallo altre trecento volte senza crew
senza contatti o contratti à la pay*per*view
senza scappati di casa senza i quali non resti su
fallo altre cento volte quando non ce la fai più
quando il beat è così lungo che ti sembra un loop
io non finisco le rime, finisci tu
mentre allunghi con dei ritornelli buoni per winnie the pooh
c’è differenza fra dj francesco e i pooh, who the f*ck are you?
a fare tutto il resto qua più bravi voi
lo chiamate rap game, non a caso è una mandria di toy
tu al massimo, fratello, sei la novità
che finché io non sputo può sembrare una rarità
che dirti, bro, i’m just keepin’ it on the down*low
maratoneta, cuba gooding con la felpa crenshaw, ah
qualcosa tipo wallace wavin’ le .44
venuto su come lil supa in un dojo
senza sconti sulla traccia
il treno non l’ho preso, c’ero sotto, a volte l’ho preso in faccia
sh*t, one man army, droppo senza comitiva
e anche se non è natale, nicolino quando arriva arriva
fotte un cazzo, ancora pioggia di saliva
ricordandoti chi è orlando e chi è bonito oliva
toma

- egreen

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