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lirik lagu zenzero – el petok

[verso 1]

guardo il mondo dal di dentro
con lo sguardo attento intendo, che il fuori lo conosco a menadito chi mi sta apostrofando mentre in aria mena il dito
men che meno ne risento se la m-ssa l’ha ammansito
sei app-ssito
un tempo eri piu forte erigi un forte
in previsione delle botte senza preavviso, che rimane?
visioni contorte chiudon porte piu reali
cadi gambe corte ambe due torte per lo sforzo immane
leali per quanto sia concesso i piu normali
per quanto qui sia ammesso i piu letali
abbiamo eletto papi sui pennoni delle nostre navi
costernati nati sulle coste e cresciuti corsari forsennati
tu osservavi e vedevi tutto grigio forse è un vizio forse è vero forse hai solo qualche impiccio credo
lo rimpicciolisco e credo sia un nullità daltronte
un muro non si valica se non tenendo alta la fronte
compagnero
tocchi il cielo tra le fronde fonde il cranio questo sole che dilanio come le sue ombre
conti aperti ne ho lasciati un paio ma non le mie orme
vieni a prendermi se il palio vale un’ecatombe

[rit.]

se vuoi vienimi a prendere
non ho nulla da perdere o da guadagnare
trovarmi in un fosso esanime piangere lacrime per poi dimenticarti di vendicarmi
io posso solo attendere
nulla posso cambiare solo aspettare
puoi darmi un motivo valido per non odiarti
basta che valga per entrambi

[verso 2]

c’ho questo vizio di ascoltare strumentali tristi
come cristi in croce consci della fine di sti giorni
volti storti stiliformi, droga deformi
la debolezza vuole imporsi, in maniere forti
c’è questo tizio che vuole ascoltare nuove vibes
nuove lines supa style, dimmi dove cazzo vai
questa merda la faccio per me stesso
non cerco un compromesso ma sfogo a un dolore immenso
detesto, darti torto ma è palese
che nel mio paese tu sia fuoriposto
tieni a freno quella lingua razzista che ti ho risposto
tieni il culo a terra esattamente dove ti ho riposto
cerco d’essere cortese non caritatevole
nemici amici come gravità e tegole
cerco un iperbole per girare attorno a un discorso che non ha regole non recitare a dorso rivolto verso la plebe man
se è quella stessa gente che ti ha ritirato -ssieme nel momento del bisogno
l’orgoglio lega le mani
respirare questa merda o annegare sani in essa
che ho dato il cuore in merda è successo ma è gia la terza
non getto mai una corda in aiuto di chi la spezza

[rit.]

basta che valga per entrambi..

[outro]

fino a che il vento ci accarezza
sarò la pillola che sbriciola ogni insicurezza

no, non mi interessa
piccola antifona di una storia immensa

- el petok

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