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lirik lagu già solo – eldomino & swelto

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[strofa 1: eldomino]
mi senti? ricordi il tuo nome da quando
lo urlavi più forte del vetro per terra
in tempi di guerra una sberla la prendi
e che fai? ti metterai a piangere
o prendi per buone le forze che c’hai?
scrivimi almeno qualcosa di vero ogni tanto
fra un like e uno smile
arrivi a raggiungere il limite estremo del clicca consuma
stai lì e te ne vai
chiedo perdono se lascio il mio segno
poco incisivo se dietro uno schermo
p-ssano gli anni, aumentano i drammi
sì però il cuore rimane lo stesso
vivo a metà fra chi perde il sorriso
e chi lo ridona e cambia la storia
non perdo l’essenza, è dove provengo
cosa ho imparato ma fuori da scuola
è il rispetto che manca, apprezzo la nicchia
la banda che p-ssa e mi sveglia già all’alba
le robe sincere, storie di sere
p-ssate in tettoia, nell’aia in campagna
fatto così con la testa per aria
ma sempre fedele al mio suolo
fatto alla vecchia, fatto già uomo
lievito madre, da grande mi sento già solo

[ritornello: eldomino]
e già mi sento un po’ più forte, mentre parlo qui
meno scaltro e meno male, mentre taccio, sì
perché ad alzarmi dal tuo tavolo son già solo
nessuno intorno e nessun suono, io già solo
e già mi sento un po’ più forte, mentre parlo qui
meno scaltro e meno male, mentre taccio, sì
perché ad accompagnarmi in volo son già solo
io mi riscoprirò di nuovo, già solo

[strofa 2: swelto]
la senti quest’aria che tira fuori dalla stazione?
si torna a casa, in fila, a destin-z-one
su quella panchina costruivamo castelli dove
è nato tutt’altro, ora c’è l’asfalto
chissà dove porta
noi guardavamo più in alto
sognavamo di stringere in mano quel mondo
per un secondo, un istante, l’asfalto è scomparso
vita miraggio, sempre a soqquadro
ora che il cielo è in letargo
non cambia se resti a fissarlo
se tutto ti va stretto
devi prendere il largo oltre il fil di ferro
santo padre eterno
chi scavalca adesso, oltre quel cancello?
poi gli spari ed ecco una speranza in meno
puoi sentirne l’eco, la distanza e il peso
io divago spesso e quante gare ho perso
lezioni che ho appreso
sezioni di un tempo che è rimasto impresso
vincere è il rimedio, ma contro te stesso
col video su vevo, dottor s. svevo
tra gli appunti zeno
dentro un vecchio zaino c’era un mondo intero
ed ora qui scompaio fissando un dettaglio
ed ho cambiato cielo per prendere il volo
ed ho cercato un bivio al buio nel frastuono
così ho cambiato biro ed ho corretto il tiro
cucendo il mio destino con un ago e un filo
giochi di prestigio di un mago che scaltro
sfiora il sacrificio per scaldarsi intanto
che la pioggia scende, sferra colpi al suolo
chiudo gli occhi e scrivo, mi sento già solo

[ritornello: eldomino]
e già mi sento un po’ più forte, mentre parlo qui
meno scaltro e meno male, mentre taccio, sì
perché ad alzarmi dal tuo tavolo son già solo
nessuno intorno e nessun suono, io già solo
e già mi sento un po’ più forte, mentre parlo qui
meno scaltro e meno male, mentre taccio, sì
perché ad accompagnarmi in volo son già solo
io mi riscoprirò di nuovo, già solo

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