lirik lagu l’ho fatto per te – elya
mi sono laureato
son tornato a casa
ho pianto sotto al letto
e tutto questo per te
mi sono sistemato
sono uscito in centro
ho preso solo un calice
e lo dedico a te
poi ho mandato a fanculo
la stronza di ieri
che mi ha lasciato nudo
di abbracci e di me
ora sono sicuro
che prenderò ferie
da turbolenze statiche
e certi cliché, e certi cliché
di cieli grigi ne ho già visti abbastanza
di sere fragili ne ho già il mal di pancia
ho fatto un patto con dio e mi sento strano
forse ho parlato da solo, non ha importanza
rivedo bene la spiaggia che da bambino
mi ha dato libri di ricordi che scrivo
e spedirò un’altra lettera per dirti che, per dirti che
mi sono laureato
son tornato a casa
ho pianto sotto al letto
e tutto questo per te
mi sono sistemato
sono uscito in centro
ho preso solo un calice
e lo dedico a te
poi ho mandato a fanculo
la stronza di ieri
che mi ha lasciato nudo
di abbracci e di me
ora sono sicuro
che prenderò ferie
da turbolenze statiche
e certi cliché, e certi cliché
ehi, partiamo e ce ne andiamo in spagna?
dicono che non c’è mai sonno nell’aria
se preferisci rimaniamo anche a casa
anzi no ho deciso, voglio l’australia
e andare lontano sudando, ignorando per sempre la gente
(che sa tutto più di me)
e se corro la sento la pioggia sul viso che batte
è la stessa di quando mi guardavi giocare
e tra i ricordi ti vengo a cercare, con la nave in mare
mi sono laureato
son tornato a casa
ho pianto sotto al letto
e tutto questo per te
mi sono sistemato
sono uscito in centro
ho preso solo un calice
e lo dedico a te
poi ho mandato a fanculo
la stronza di ieri
che mi ha lasciato nudo
di abbracci e di me
ora sono sicuro
che prenderò ferie
da turbolenze statiche
e certi cliché
chissà se stai guardando mentre vinco le battaglie
e faccio spazio nella giungla per trovare la mia pace
la mia isola felice, la mia storia da fenice
quella sosta in cui poterti raccontare che
mi sono laureato, ho corso per la strada
e mi sembrava ci fossi tra la gente anche tu
che mi hai preparato, dato le armi in mano
detto “questo è il mondo e poi continua tu
a costruire, a costruire, a costruire, a costruire
a costruire, a costruire, a costruire, a costruire”
così ho mandato a fanculo
la stronza di ieri
che mi ha lasciato nudo
di abbracci e di me
ora sono sicuro
che prenderò ferie
da turbolenze statiche
e certi cliché, e certi cliché
mi sono laureato
son tornato a casa
ho pianto sotto al letto
e tutto questo per te
mi sono sistemato
sono uscito in centro
ho preso solo un calice
e lo dedico a te
poi ho mandato a fanculo
la stronza di ieri
che mi ha lasciato nudo
di abbracci e di me
ora sono sicuro
che prenderò ferie
da turbolenze statiche
e certi cliché, e certi cliché
mamma, l’ho fatto solo per te
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