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lirik lagu lontano (carlito’s way) – emis killa

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[testo di “lontano (carlito’s way)” ft. neima ezza]

[intro: emis k!lla]
ah

[strofa 1: emis k!lla]
da qui si vede il mare, ma mi mancano quei giorni (ah)
il grigio lungo i bordi e noi a fumare sulle scale
fra’, stai attento a ciò che sogni (seh) perché a volte ci arrivi
e spesso scopri che la festa non è poi così speciale
nella testa c’ho la voce di mia madre in apprensione (seh)
posso sentirla ancora che mi chiama dal balcone
sul bancone di ‘sto bar ho visto uomini versare litri (huh)
il sangue di malcapitati e poi di lacrime se abbandonati (già)
rapporti accantonati, ma in fondo che importa? (cosa?)
infami in casa, sbirri alla porta (seh)
mio fra’ ne ha fatti sette pur di non aprir la bocca (shh)
e quando torna a casa sua non è più quella di una volta (nah)
‘sta gentе parla sempre, non sa come ci si sеnte
soli e fuori luogo come un fiore che sboccia a dicembre
sotto questa pioggia ho freddo (seh), sotto la doccia pure
non sorridevo in quelle foto, da quassù neppure (no)

[ritornello: emis k!lla]
schiamazzi nella via, palazzi in avaria
l’ultimo taxi va via e tutto è così lontano
ma sembra sia sempre casa mia
il futuro è una bugia, oggi ho l’età dei miei
il vecchio me non so chi sia e tutto è così lontano
ma sarà per sempre casa mia
[strofa 2: neima ezza]
da qui non si vede un cazzo (no), l’ombra di un palazzo
il mio amico è uscito pazzo, fatto di terapia
al mondo venuto per sbaglio, se sbaglio me ne vado
il quartiere è la mia via, sarà sempre casa mia
situazioni più grosse di noi, seh, mondo dei grandi
per la strada senza eroi (ah*ah, ah*ah), in inverno senza i guanti
mio cugino sconta gli anni, è da un po’ che non lo sento
il suo vecchio fuori è morto, lui non lo sa nemmeno (ah)
non c’eran mostri sotto al letto perché non ce l’avevo (ah)
i miei compagni mai venuti a casa, un posto non c’era (ah)
da bambino già lavoro perché, in fondo, dovevo (eh)
ma l’infanzia mai avuta, nessuno me la ridarà (seh)
vorrei piangere dal ridere, ma rido per non piangere
qualcuno non ha salutato prima di and*rs*ne
prima che arrivasse la sua ora (yeah)
e gridano da sotto al palco, ma sento ancora (seh)

[ritornello: emis k!lla]
schiamazzi nella via, palazzi in avaria
l’ultimo taxi va via e tutto è così lontano
ma sembra sia sempre casa mia
il futuro è una bugia, oggi ho l’età dei miei
il vecchio me non so chi sia e tutto è così lontano
ma sarà per sempre casa mia

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