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lirik lagu l’acqua quando piove – gentle t

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[testo di “l’acqua quando piove”]

[intro]
yeah
sì, sì
(bar sport, è bar sport)
ehi

[strofa 1]
noi stavamo anche col freddo fuori da quel bar (seh)
fumavamo 100’s, ci sembrava di spendere la metà (ah)
e la prima cartina la si b*ttava (sempre)
perché i più grandi raccontavano che, anche se ci sembrava strano, è così che si fa (punto)
tradizioni, storie vere e leggende
cose che ricorderemo per sempre (okay)
come quella volta, “voi avete visto niente?” (noi?), “no, un bel niente” (ah)
e invece – era ad un metro nel verde, fanculo (ahahahah)
lecce in quelle notti quattro contromano
dopo aver svuotato un frigo, dopo aver smontato un palco (ahah)
e il giorno dopo, brother, zitto che ci sgamano (shh)
“ci sono telecamere?”, “non so ché non ho controllato” (ahahah)
io sento ancora quelle voci, chi c’ha abbandonato (via)
non guardo in bocca per gli alcolici a caval donato (vai, vai, vai)
se questo giro è già pagato, pago l’altro
che brindiamo a chi per un motivo o l’altro sta dall’altro lato (brother)
tra chi non ha pensato mai in grande (mai)
e chi l’ha fatto però ormai è grande, questo mi ha aiutato (seh)
ho saputo presto cosa non volevo diventare (cosa?)
un criminale (cosa?), tseh, un avvocato (tseh)
ed oggi sono qui con gli stessi quattro
un po’ di quei consigli sembra che li abbiamo messi in atto (eh, beh)
racconto cose che ho evitato, se l’avessi fatto (seh)
non ti sarei arrivato in casa e questi pezzi manco
[interludio]
(t)
(è bar sport, brother, è bar sport, brother)
sì (ehi)
(eh)

[strofa 2]
le bestemmie in piazza dopo la schedina persa (ah)
il tiro a giro di strefezza sotto la traversa (uh)
campari, gin, versa, spezzala ‘sta sigaretta
e passala al brother che te l’ha chiesta (seh)
dieci teste calde in venti metri quadri (ahia)
e questo urla come sgarbi, sì, però non ne sa niente di quadri (uh)
spende molto e pure il conto dice niente ricavi
sa come fare [?] come mettere in pari (ahahah), tseh
ragazzini svegli anche se coi cellulari
i nostri scooter truccati sembravano le astronavi (fium), ah
e come li vedevi te ne andavi (vai, vai)
e come c’erano i cinquanta metri belli dritti impennavi
noi stavamo anche col freddo fuori da quel bar (sì)
ed oggi che fa freddo siamo ancora qua
con la stessa sete, anzi, qualcosa in più (vai, vai)
perché qualcuno già riposa e quaggiù tra noi non c’è più (ciao, brother)
per questo mando in alto ‘sta bottiglia (seh)
e brindo forte alla famiglia con chi mi assomiglia
insieme ai grandi che mi danno insegnamenti come (come)
“stai sempre attento e poi ricordati di raccogliere l’acqua quando piove” (sempre)
ed oggi sono qui con gli stessi quattro
un po’ di quei consigli sembra che li abbiamo messi in atto (yeah)
racconto cose che ho evitato, se l’avessi fatto (beh?)
non ti sarei arrivato in casa e questi pezzi manco
[outro]
(uh)

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