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lirik lagu gran finale – gli inquilini

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[testo di “gran finale”]

[intro: lord madness]
loro pensano, decidono e agiscono per me
mi hanno sottratto persino la libertà di scegliere
vorrei dormire, non pensare più a niente
dormire per sempre, solo in mezzo alla gente

[strofa 1: lord madness]
le macchine prendono coscienza come skynet
si ribellano i mainframes, c’è già bill gates in lacrime
la realtà che affronto sempre più compresso
se la vita fosse un film alla regia avremmo michaеl redford
vivo in bunker dove lo strеss è ovunque
ci sono archivi in cui le immagini che ho in testa vengono riassunte
genocidi si susseguono durante il giorno
esco di casa, trovo un certificato di morte al mio ritorno
siamo automi, non autonomi, zero nomi e cognomi
senza identità, riconosciuti grazie a codici
la polizia si muove per la pulizia mentale
litri di metadone per affievolire il tuo star male
carceri forzati per ogni fantasia sessuale
notizie così faziose che emilio fede ai tempi era imparziale
è un gioco estremo a chi prima colpisce
(addio) ma prima o poi il gioco finisce
[strofa 2: daniel mendoza]
se è un quarto d’ora di gloria l’aspetto ancora
mentre il mare si colora d’azzurro a grigio acciaio e poi viola
le vie solo le insegne dei mcdonald’s, gli spot coca cola
con la droga ho chiuso ma accuso un groppo alla gola
ti senti sola bambina? anch’io, ma non ho una pistola
e se trovassi anche il coraggio di dirti una parola
la gente scruta debolezze e ti denuda, le incertezze le rifiuta
timidezze che studia e che dopo stupra
e ogni ricaduta è una stangata come hill
così riemergono fantasmi dal passato come a canterville
c’è chi vive sognando e sperando in un avvenire
io non rimetto in piedi i pezzi di un puzzle da costruire
tanto sorrido perché da mo che so che il mondo nuovo è morto non m’interessa come e quando se nessuno se n’è accorto
e dal porto vedo affondare un arca piena di scemi
quindi meglio morire giovane come river phoenix

[strofa 3: kento]
se in “the ring” la soluzione era diffondere l’orrore
sopra il ring non c’è questione, ogni king lo sa che muore
stephen king scrive il finale, svela l’x dell’equazione
l’oracolo del ching ha già predetto distruzione
ora una formula ci domina, e dà fine a ciò che esiste
moltiplicando i morti sopra l’asse delle ascisse
quaranta gradi in fronte e forze poche per combattere
vivo, ma la mia febbre è la mia lady macbeth
se ne sbatte (sì), sa che insieme persi sensi e nervi
nelle stanze dell’umbrella a villa spencer con chris redfield
è un virus infettivo nonché un’arma ad ampio raggio
se il morso di quei mostri rende zombie per contagio (per contagio)
e il nuovo secolo si avvia così all’epilogo
questo progresso è il prossimo passo verso il patibolo
in alto in tutto il cielo brillerà l’arcobaleno
brillerà, brillerà ma noi non ci saremo (non ci saremo)
[strofa 4: maya florez]
da quarantotto ore si è annunciata questa fine
nelle radio se ne parla e noi con le teste chine
acconsentiamo di morire, il grigiore sopravvive
l’indifferenza e il timore danno forza a queste vite
i bambini e i nostri cari voleranno via soffrendo
il presidente l’ha pur detto: non era il nostro intento
è un errore, può capitare anche al migliore
uno sbaglio, un imbroglio e si cancella una n*z*one
periranno prima i deboli, gli invalidi e i barboni
una polvere sottile che affatica i nostri cuori
ed il governo in tutto il mondo sta cercando di risolvere
il più grande dei problemi che presto sarà da estinguere
ma noi sappiamo arrenderci e aspettare con pazienza
noi non faremo nulla di fronte all’evidenza
e se tutto finirà chi dirà quel che è successo?
nessuno ascolterà perché nessuno qui è rimasto

[strofa 5: profeta matto]
nessuna ideologia ci porterà alla redenzione
perché i giovani d’oggi nun conoscono la deduzione
corpa de videogiochi e televisione
nun c’è più teoria, è morto er principio de ragione
è finita la storia, nun c’è evoluzione
sortanto un regresso e quarche contamin*z*one
la massa era protagonista er secolo passato
adesso nun c’è massa, ma un vorto umano carpestato
il potere è un’infame perversione
perché si impone grazie all’arroganza e alla sopraffazione
e se so’ sempre in meno a avè ‘r potere in mano
uno se monterà la testa e farà fuori ogni essere umano
oggi basta poco, basta spigne un bottone
e chi se crede dio lo sfida coll’autodistruzione
un’epidemia, un’immensa esplosione
l’ultima grande e realistica involuzione

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