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lirik lagu freddezza – il falò

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a volte sono freddo per preservare l’interno
e se fuori il caldo è arido dentro c’è pieno inverno
l’ira riscalda l’animo il diavolo dall’inferno
quando mi stanco di essere condannato all’incerto
vivo di bufere che non fanno rumore
quelle di neve, ma trasparenti alle persone
come ghiaccio al sole
lo schiaffo dell’opinione altrui
ci rende opachi sotto strati di finzione in cui
maschere nascondono il vero ma non lo mutano
se vuoi sentirti libero, legati sеnza scrupolo
alla nudità e la crudeltà non avrà più un nome
pеrché è la vergogna che da forza alle parole
siamo lo specchio del passato e del presente in cui viviamo
ci stanno sul cazzo i lati in cui ci assomigliamo
come pezzi di puzzle ma a forza di girarci e mescolarci alla fine ci combiniamo
ritornello:
dove tutto è freddo ci metto una pietra sopra
come fosse solo sesso confinato alle lenzuola
abbiamo conoscenze di oltre mare, universali
sai parlare e sposti pesi con parole ma rimani…

strofa 2:
con le mani in mano prendi pesci piccoli e rimani magro
scalando la catena alimentare all’incontrario
ti vendi per vegano perché perdere lascia l’amaro in bocca
senti quanto scotta, tant’è che sputo fuoco come vento in poppa
solco i mari senza sosta, senza rotta
attraversando la bufera senza posta in palio
in tasca solo i soldi del salvadanaio
giusto per il gusto di viaggiare e usare l’inventario
d’invenzioni in cui ti ci ridimensioni
un gioco di strumenti e suoni, sesti sensi e moti
fuchi d’artificio all’ombra di un mantello nero, fatto di lampi e tuoni
rischi se ti scopri ed è solo così che scopri, se ci sono rischi
ti immischi dove rogne ai poli opposti sono pallonate tra due fuochi
costi quel che costi, o hai la pr*ntezza di afferrarle o le subisci
pulisci la coscienza in un pugno di buone azioni
non contando che i gesti sono soltanto nuvole ma le intenzioni
come acquazzoni sono il cuore della tempesta
scese in terra per portare vita la dov’è secca, la dov’è fredda
alza imperi di ghiaccio in cui ci fredda
in cui la chimica è così lenta che anche il tempo si ferma
qua che è tutto di fretta e il cuore non rispetta i limiti della testa
che nel contempo si spinge a confini limitrofi al collasso e manifesta
ciò che resta di un corpo senza anima
una lacrima rilassa più di ogni fottuta droga
fosse in voga ci faremmo piangendo per moda
no non per modo di dire, è sottopelle e solo chi lo prova e sente lo può definire
scelgo le rime alle armi
sono sincero solo se lo scrivo, non voglio alleati nemmeno allearmi
condivido il concetto non il prostrarsi
apprendendo dai più piccoli e più grandi
perché non esiste cosa al mondo…
che non possa

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