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lirik lagu 00041 – kira

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io non scorderò mai di quelle notti in bianco
mia madre che urlava io alzavo la voce
scorrevo intere giornate al parchetto
co un pacchetto in palla e correvo veloce
(correvo) correvo da quegli ops
mi dicevo non scapperò da qua
so che mi vuoi morto ma fra purtroppo
scappo quando urleranno la città

voglio metterlo in bocca a sti scemi in zona
si sentono capi e stanno sotto a droga
stanno rimagnati e stanno sotto accusa
io sto sotto casa e ho fatto tu sai cosa

no no hablo, non parlo dei cazzi miei
no no parlo di strada nei testi miei
tu vuoi fa il bandito, ma il vero bandito
no non parla affatto, parlano i trofei

c’ho una tipa, strafiga alla moira orfei
stretta in vita, biondina alla u.s.a
si fa un tiro tossisce amo tutto okay?
chiede dovе l’ho presa rispondo i miei

zero zеro quaranta, quaranta uno
me lo tatuo in petto almeno non mi scordo
non sono un montato, ma vengo dal basso
e devo ricordare: mai avuto un cazzo. ah
resti al passo, si sto cazzo, questa merda è pura
non collasso, mi rilasso, ma c’ho più paura
il fra scomparso, già da un anno, dentro una questura
con se stesso, cerca calma, dentro quattro mura

sangue scorre nelle vene
le piazze e le vele
i palazzi e le chiese
ragazzi sbagliati cresciuti al quartiere
pregiudicati dal carabiniere

però tuuu versa da bere
che non mi sento bene
in testa ho ancora le sirene

e vai vai vai mangi e non sei sazio
e dai dai dai ti serve più spazio
non è il ragazzo a fare strada
ma qua la strada fa il ragazzo
mai mai creduto in qualcun’altro
se poi, dai dai e ti torna un cazzo

non ti cambiano i volti, quei sogni o ricordi..
ma ti cambiano le situazioni e quei soldi…

..ho un grande padre, ho fatto da padre e tu lasciami stare
tu uomo del cazzo continui a parlare, prima de fa l’uomo rispetta te stesso e tu madre
io non scorderò mai di quelle notti in bianco
mia madre che urlava io alzavo la voce
scorrevo intere giornate al parchetto
co un pacchetto in palla e correvo veloce
(correvo) correvo da quegli ops
mi dicevo non scapperò da qua
so che mi vuoi morto ma fra purtroppo
scappo quando urleranno la città

zero zero quaranta, quaranta uno
me lo tatuo in petto almeno non mi scordo
non sono un montato, ma vengo dal basso
e devo ricordare: mai avuto un cazzo
cammino di notte solo incappucciato
ho qualche amico dietro che mi fa da palo
mentre ho qualche amico che è stato arrestato
per arrotondare quello che gli è entrato

per tutte le mamme che pregano il cielo
vedendo suo figlio da dietro quel vetro
per tutti i ragazzi che han perso quel credo
scaldando le mani da quel bomber nero
credevi che stupido..
credevi, pensavi, parlavi, ma fra qua dentro tu dévi àgire súbito
al paradiso non ce posto per lucifero

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