lirik lagu casa – laze biose
un sentimento, un gesto, un terzo occhio che si apre critico, maldestro, sono perfino stanco di ripetere che sono stanco di ripetere “avete rotto il cazzo”, il vostro hip-hop mi fa cagare, per questo voglio eliminarlo. deluso: avreste potuto evitarlo, la cultura segue il destino del mondo aka ci stiamo distruggendo stiamo tornando all’apèiron, apeiròn, stiamo scontando l’esserci voluti staccare dall’origine dell’universo, tento di spiegarlo, nessuno accetta lo stesso. ottimismo, ci vuole un po’ di ottimismo, salviamo l’hip-hop, salviamo la cultura, di conseguenza salviamo il mondo, bravo, hai vinto! tanto alla fine poi muori lo stesso. ti stai lamentando perché non propongo bensì distruggo, se qualcuno sta male faccio quello che posso ma la questione è ben più in alto, i pragmatisti del sabato non fanno altro che sparlare di svago e di alcol, adesso fammi capire: da cosa ti devi svagare? perché ti vuoi divertire se ti ostini ad evitare la discussione su cose serie? sì va bene, ho capito, hai scritto un testo sulla difficoltà del vivere, ma in modo sterile, mi riesce difficile credere che col tuo stile tu riesca a ragionare, ad approfondire, si vede bene che hai una fottuta paura di morire, ma è inevitabile, che tu ne voglia o non ne voglia parlare, forse è l’unica cosa normale che io possa fare: morire! alla radice del problema smettila, il tuo sfoggio di ragioni l’ho sent-to in sei miliardi di gusti diversi, prendi atto che la morte non è un male, la vita invece sì, paradossale, sono disposto a patire se poi mi lasciano morire?
vita, morte, vita, morte, vita, morte. il ciclo si interrompe, giunge la sintesi di hegel, potresti capire, vorresti non capire
esistenzialismo! sbaglio il congiuntivo: non sono sicuro che esisto, sono fedele alle rappresentazioni mitologiche come callisto in xena principessa guerriera, porsche carrera! “chi se ne frega”: la m-ssima universale di chi riflette da mattina a sera. ma stai zitto, chi ti ha mai visto!? vorresti spiegare al sottoscritto l’umiltà dell’uomo nei confronti del tutto mentre sei tu stesso a fare il bullo, tu stesso sei il primo che si sta giustificando, mi stai di fianco, mi stai comandando, infatti vedi quanto mi sta importando il tuo giudizio, sto impr-ntando il mio suolo non sull’asfalto, non sulla scelta di campo ma sul nichilismo più blando. odio il calcio e non capisco, anzi, capisco benissimo perché la gente si stia ammazzando per uno sport così merdoso, ign0bile, commerciale, diseducativo, sessita, violento nel senso che provoca rivolte di pubblico, basta con la violenza negli stadi! drogati laureati trattati collegamento morte! in giappone vesti bianche, occidente: tutto è nero, degenero, mio figlio si chiamerà vasilij come kandinskij, mentre guardi i cavalli dipinti su quadri diversi ti svegli e dipingi, prima qual è l’astratto? se ti dico pittore ti viene in mente solo van gogh e non conosci nemmeno il suo nome, la tua cultura di base è scarsa, secondo te ha senso che io dica che quest’ultima frase è nonsense? eh?
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