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lirik lagu sonno – leo pari

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[testo di “sonno”]

[intro]
dio ha creato l’uomo e ha detto: “tu lavorerai al posto mio”
dio ha creato l’uomo poi l’uomo ha creato dio

[ritornello]
sogno, la mattina mi alzo sempre troppo presto
mi faccio la barba ed il caffè mentre mi vesto
mi guardo nello specchio e non esisto
sbadiglio, starnutisco, gesù cristo
quando sogno il lavoro inizia presto
alle nove metto un piede giù dal letto
sento freddo e fuori piove
sono un lavoratore, ascoltami, o signore
ti prego, regalami un po’ di ore di sonno

[post*ritornello]
sonno
sonno
sonno

[strofa 1]
mi alzo alle sette meno un quarto ogni mattina con la nausea
ho la faccia stanca e bianca come varichina, ma nientе pausa
nel sangue ho un tasso molto alto di rabbia e caffеina
che vita, per tirare avanti servirebbe qualche riga di cocaina
a quattro zampe mi trascino a stento fino al bagno
il rubinetto perde acqua e dal soffitto pende un ragno
d’accordo, io guadagno molto, ma ho commesso qualche sbaglio
perché lavoro come un cane ed ho una cravatta al collo come guinzaglio
cambio scena e sono immerso nel metallo dentro al traffico
abbasso lo schienale, accendo una light e mi rilasso per un attimo
appena chiudo gli occhi scatta il verde del semaforo
e vengo violentato dal clacson di un cazzo di dio giurassico
salto di soprassalto, mi viene quasi un infarto
i nervi sono tesi come i muscoli di un saltatore in alto
ma non ho scelta, non posso fare altro come quel falco
soprasso sulla destra perché sono le nove e cinque e sono già in ritardo
[ritornello]
sogno, la mattina mi alzo sempre troppo presto
mi faccio la barba ed il caffè mentre mi vesto
mi guardo nello specchio e non esisto
sbadiglio, starnutisco, gesù cristo
quando sogno il lavoro inizia presto
alle nove metto un piede giù dal letto
sento freddo e fuori piove
sono un lavoratore, ascoltami, o signore
ti prego, regalami un po’ di ore di sonno

[strofa 2]
sonno, tu mi dai stanchezza ed allucin*z*oni
tu mi accompagni il giorno, tu che rallenti le mie singole azioni
non mi permetti mai di stare in completa forma
mi segui in ogni posto, mi stai incollato al culo manco fossi la mia ombra
come una bomba devasti la mia mente, annebbi il mio presente
come una malattia, dall’interno tu mi consumi lentamente
sei un parassita ign0bile nella lucidità
il terrorista che fa un attentato alla mia stabilità
ma in fondo cosa vuoi? è normale che mi stressi
ma tu adori i miei figli e io devo pensare a far maturare i miei interessi
è tutto così assurdo e surreale se pensi
che un giorno finiremo tutti in un monolocale piccolissimo in viale dei cipressi
guarda i miei colleghi, una massa di zombie depressi
incollati ad un computer che controlla da zero i loro riflessi
eppure sono affezionato all’ufficio in cui vivo
dipenderà dal fatto che sono più condizionato io dell’aria che respiro
[ritornello]
sogno, la mattina mi alzo sempre troppo presto
mi faccio la barba ed il caffè mentre mi vesto
mi guardo nello specchio e non esisto
sbadiglio, starnutisco, gesù cristo
quando sogno il lavoro inizia presto
alle nove metto un piede giù dal letto
sento freddo e fuori piove
sono un lavoratore, ascoltami, o signore
ti prego, regalami un po’ di ore di sonno

[strofa 3]
la sera verso le sei ritorno verso casa
da una moglie abbastanza bella, abbastanza dolce, ma anche lei abbastanza stressata
entro in macchina, faccio un’altra oretta di traffico
fumo un’altra sigaretta e, come se non bastasse, questo schifo di monossido
mi sdraio sul divano e mi intossico di un programma deprimente
poi mi trascino fino al letto e mi rilasso, finalmente
che succede? eh, ragazzo, adesso non ho sonno per niente

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