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lirik lagu piaghe da decubito – lince

piaghe da decubito

lince:
ora voglio il grano
basta con le grane
a casa manca il grana,il parmigiano da grattare;
non fare il padano
che sei tu il mangiabanane
che parli come mangi e a quanto pare mangi male
voglio un po’ più pane
basta con le pene
lo vorrei dividere senza badare a cosa mi conviene
devi essere squalo
forse guè dice bene
ma anche uno squalo poi lo pescherà la rete;
predestinati a cadere come la neve
ognuno come un fiocco diverso per qualche tratto
non puoi sapere dove andrai a posarti,dove andrai a cadere
lo decide qualcun’altro (il vento)
sicuro non potrai cadere in alto (il vanto)
sui tetti o sopra la cima di un albero;
che barba,cresce la barba,ma io non cambio
che rabbia,da ratto in gabbia,tipo in via arthom
in tivù c’è barbara che piange a un parto
l’ignorante barbaro che insulta ibarbo
il tronista rapper che parla di purple
il politicante che parla di altro
vado fuori tema con cognizione di causa
non digerisco niente,sono sposo della nausea
metto a fuoco l’obbiettivo,miro,ma sbaglio se tiro
c’ho paura di far fuoco,metti che il fuoco è di paglia?!

per quanto ho subito adesso voglio tutto e subito
a restare fermo fai le piaghe da decubito
so che mi vorrebbero seduto a fare il suddito
ma io resisto in piedi e poi reagisco anche se dubito
fuori con la testa,con il disco e fuori luogo
non mi cerco mai,sarà per ciò che non mi trovo
proprio non saprei come potrei rincuorarti
lascio a malincuore che lo facciano gli altri

fare i soldi o arricchire lo spirito?
faremo i soldi,battuta di spirito
basta c-cktail,p-ssiamo allo spirito
a che aspiri che tanto spiri a to?

lince:
mia mamma legge gialli,agatha christie e poirot
amici un po’ più gialli per il whisky e per il cointreau
tu al mare ad animarti coi balli e l’alligalli
marinai tornano tardi o non tornano per i marò
ad oggi siamo stanchi,già ieri lo eravamo
però tiriamo avanti come fanti a waterloo
perdiamo tutti quanti,però in quanti lo sanno?
siamo bombardati,thyphon dentro l’apple store
la musica dei neri non è certo carl c-x
compro scarpe dai senegalesi,guarda che air force
siamo poveri veri ma non parliamo di hardcore
c’ho problemi più seri,vorrei sfondare i blocchi dei carabinieri con un porches;
questo è hiphop per me
forse è pop per te
cazzomene a me
voglio fare il cash
viaggi a new york
tu fatti di ketch
nella all,k-hole;
non state bene e si vede
l’ignoranza della tele ha preso sempre più piede
questo mondo è così merda che non voglio un erede
questa terra è così a terra,non vi posso vedere

kd-one:
io vorrei contare e
invece vengo contato
b-ttato al largo tra i pesci a fargli da pasto
ho dei pensieri molesti e non penso ad altro
parto per non pensare, stacco, sto cellulare lo sp-cco
sono malato e quest’anno forse guarisco
dai che li porto a casa sti soldi, cambio registro
cambio pure contatti
ma non mi scordo l’inizio
tutti quanti gli sbatti
già fatti per ogni disco
ogni giorno faccio a botte col sole della mattina
preferisco stare sveglio di notte con una pila
dai barista dammi un’altro bicchiere di varechina
che mi sento sporco dentro e non basta più la tequila
sono un povero violento dei tempi dopo il 2000
poetico
metto un verso incompreso in un’altra rima;
che tanto non ho voglia di svoltare la tua vita
ma se vuoi capiamo insieme la struttura della sfiga
è una generazione di ragni dentro la rete
coi selfie e con i bastoni da selfie non ci si crede
se ti connetti li becchi tutti a farsi vedere
più belli di quando ce li hai davanti in persone vere
e questa vita è come un lento dispiacere
ma non p-ssa perché pago alla c-ssa un altro bicchiere
le bevo tutte , non quando le danno a bere
perché in quel caso piuttosto muoio di sete

- lince

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