lirik lagu dieci – luten perso
[ritornello]
tieni il tempo
di nuovo il tempo rallento ma
da lui non avrò la complicità
sarà anche un tarlo mio contare questi giorni
ma poi ne passano dieci e tu nemmeno te ne accorgi
[strofa]
come dovrei cambiare? cosa
dovrei agognare? nella
mia vita è permalosa, rosicona questa lingua
mattina assai tortuosa: mi toccherà subirla
qua non tutte le ciambelle ci escono col dilla
e non condirla o colpirla mama
non c’è aspetto che mi aiuti a digerire la giornata
sai che c’è? e’ che la gente è rassegnata
sospira e si trascina, con rispetto non per sè
ma per chi paga
e i soldi muovono, ma io rimango goffo
coordinato nel pеnsiero, sbilanciato nel trionfo
con la pratica la fatica sopporto
riporto un paio di danni, ma sono normali per il mondo
scеgli lo schema di tuo gusto:
il lavoro che puoi sopportare meglio
poi il tuo sogno sarà solo il lusso
qua ci privano di tutto e collocano un prezzo
vuoi sapere quanto paghi? guardati allo specchio
non hai tempo, ma riposati, poi curati
ma dalle malattie dovute a umani più robotici
la malattia è nemica: prendi gli antibiotici
ma bada alla tua garanzia…
più che bio siamo bionici
la tua paura è che qui arrivino le guerre
la mia è che t’indico la luna e tu la apri da un qr
fatti un selfie per la bara, dai il tuo nome a queste stelle
poi l’alieno che le sfiora gli dà un nome differente
cosa qua ci soddisfa? io disfattista
rosea la mia sconfitta, una fitta in fronte
devo cambiare pista o rischio finisca ora
questo balletto che assecondo quando anch’io mi piego
e’ come andare indietro ma guardando avanti
da bambino io odiavo gli adulti: un mondo di bugiardi
volevo crescere più velocemente e superarli
ed io l’infanzia l’ho passata inutilmente a preoccuparmi
come loro. b*st*rdi tutti loro
nessuno si è spiegato bene e adesso che mi trovo
in questo suono che scandisce un giorno raramente nuovo
c’ho il disgusto perchè sembro ciò che odiavo
e lentamente muoio
ci siam creati delle lotte, distrazioni
e soluzioni per le distrazioni, altre irrisolte
ci siamo dati delle colpe, ma nel nostro piccolo
bugie contorte
e adesso anch’io do solo colpa al
[ritornello]
tempo
di nuovo il tempo rallento ma
da lui non avrò la complicità
sarà anche un tarlo mio contare questi giorni
ma poi ne passano dieci e tu nemmeno te ne accorgi
tieni il tempo
di nuovo il tempo rallento ma
da lui non avrò la complicità
sarà anche un tarlo mio contare questi giorni
ma poi ne passano dieci e tu nemmeno
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