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lirik lagu lettera all’hiphop – luten perso

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[strofa 1]
ho fatto*
ho fatto il chimico ma scelgo la scienza doppia h
che salva il salvabile con 107 elementi
ed è il fastidio qua a dare l’odio pieno
per lo straniero e le parole
nero inferno in cui t’immergi
aspetto le 9:50 per uscire in questa notte blu
lascio una cantina piena di cafoni
aldilà del blu come la fattanza, odissea
ho un pacco con il beat come anestetico per questa stanza
la valigia con l’incognita
e la luna piena legge dentro questo block notes
dalla a alla zeta
combattimento mortale
a volte la preda con sè ha cose preziose
per poi vincere l’attesa
io incompatibile, ma “sfida il buio” mi ripeto
anche se in questa foto di gruppo non mi rivedo
e non mi avrete mai, almeno credo
che farai? resta o vai indietro
avrei bisogno di un divano, dove vado?
verso altri lidi temo
accendimi, passano gli anni e poi che vedo?
voglion invadermi l’hiphop, oppure ho svarionato, è vero?
tutto o niente, papale papale cor veleno
muvet’a ggi o finiremo alla corte de lo governatore
e tranceumanza aspettando il sole, vien la ninna nanna
nella stanza d’oro suona radio thc
contro il clima di tensione
non dormire in questo ghetto chique
[ritornello]
un giorno in più dell’eternità come capo di me stesso
come capo di me stesso, di me stesso, di me stesso
un giorno in più dell’eternità come capo di me stesso
come capo di me stesso, di me stesso, di me stesso

[strofa 2]
c’è chi si è perso zack, chi ha stuccato la tromba
o’cazone largo adesso chi lo indossa?
spaghetti funketherivati per la mia ballotta
amici nello smog giorno dopo giorno
segui il ritmo, che t’importa?
5 minuti di paura, la cattura
sempre grezzo per natura
se sto nella fitta sassaiola dell’ingiuria
preparati, prova microfono, autodafè
rispettane l’aroma se c’è nè
e’ un carcere a vita, il turno di guardia è mio
un mestiere qualunque a spasso per l’impero, a modo mio
16 punti di sutura quando un giorno tornerai
piglia male senza te, come mai?
e se domani questo dj suona ancora, in dopa
immenso come fosse il cielo su roma
ti dedico la sua street opera, ed ora
quello che ti do senti come suona
[ritornello]
un giorno in più dell’eternità come capo di me stesso
come capo di me stesso, di me stesso, di me stesso
un giorno in più dell’eternità come capo di me stesso
come capo di me stesso, di me stesso, di me stesso

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