lirik lagu d.j. – marco ongaro

ragazzine, ridete e piangete
giovanotti, imparate da lui
lui che prende solo strade sbagliate
però strada non sbaglierà mai

sotto il giogo della sorte
rapinate oppure offerte
donne che non prendan parte
alla giostra non ce n’è

tutte in fila per l’altare
tutte per partec-p-re
alla sfida del guascone
che più perfido non c’è

perché vita è il focolare
vita è pure amor sincero
e la fedeltà davvero
dona la serenità

però il brivido leggero
ed il palpito fugace
dentro al grigio è come brace
luce nell’oscurità

e chi viene risparmiata
è stizzita, costernata
ma si finge sollevata
portatrice di virtù

mentre si ripete muta
perché mai non m’ha voluta
forse per l’età avanzata
oramai non piaccio più

ragazzine, piangete e ridete
giovanotti, imparate da lui
quel che fa quel che fa lo sapete
per favore, non ditelo mai

tutto è gioco nella vita
tutto scorre come un fiume
l’ha capito e se ne -ssume
la responsabilità

non è neanche tanto scaltro
solo pratico e nient’altro
lo farebbe qualcun altro
non facesse qualche fa

le signore solitarie
le sposate, le annonarie
si daranno molte arie
solo se le guarderà

è una terapia sociale
una specie di dovere
non fa mica così male
raddoppiare la metà

soprattutto nello sguardo
sta celato il suo traguardo
l’atto pratico al riguardo
non è altro che tabù

non ci fosse in questo mondo
lo si andrebbe reclamando
ve ne accorgerete quando
non ce ne saranno più

in un’epoca senza vergogna
il suo nome storpiato vedrai
don giovanni era il nome alla gogna
ora semplicemente d. j

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