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lirik lagu il mio amico immaginario – mariocuò

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[verse 1]
ho un amico immaginario, lui si batte, lui persiste
non ha un amico, emarginato, sembra che non esiste.
ti prego non esser triste se ti ho sotterrato bene
tu sei un seme che non teme, che combatte e che resiste.
le hai viste le rondini che tornano ogni sera
feticiste degli ordini si ornano di primavera,
tu corri contro e spera ogni sogno che hai sognato
tanto non si avvera, chi spera è solo un disperato
bomba in testa di follia, quel pioppo spoglio aspetta
qualcuno che si metta sotto la sua chioma
ombra sulla testa mia purtroppo voglio che smetta
nessuno gli da retta come un mulo senza soma
<> hai cominciato a stare con me più spesso
resta nella mia testa la tua voce in festa e adesso
che è successo quel che è successo racconto le tue gesta.
non è più festa e resta che a stare con te mi confesso.

[rit]
non mi è mai stato concesso di essere me stesso
per questo in ogni testo cerco un pretesto e resto questo,
lo stesso, che cesso! madre, perdona mi vida
se è questa è la realtà e la dipingo come frida.
non sono surrealista, non lo sono mai stato
ho dipinto la realtà, i sogni che mi hanno rubato
il ricordo mi è restato e l’ho conservato al riparo
non mordo, sono armato, male intenzionato, sparo.

[verse 2]
ho un amico immaginario, ha visto cose mai viste,
ha creato un divario, io esisto perché lui esiste.
le nostre storie si son miste non so quanto ci conviene,
se è bene stare insieme resisto finché si resiste.
insisto finché mi capiate, ho visto mille capate
quando scrivo io detesto tutto il resto delle cazzate
le mazzate che ci siamo presi, orrendo, tutte in faccia
ben -ssestate ci hanno stesi, rendo pan per focaccia.
la faccia in ogni traccia non serve che lo dimostro
avete i cervelli offesi, sono mesi diversi che il mostro
ci ha difesi e dipinti, appesi di versi di inchiostro
ci siamo ripresi convinti ciò che di diritto era nostro.
ora è vostro il problema trema tutto il pavimento
il mostro è l’anatema di ogni suono che sento
<> mario cuomo, mi presento
e il mio amico immaginario come un tuono nel vento.

[rit]
non mi è mai stato concesso di essere me stesso
per questo in ogni testo cerco un pretesto e resto questo,
lo stesso, che cesso! madre, perdona mi vida
se è questa è la realtà e la dipingo come frida.
non sono surrealista, non lo sono mai stato
ho dipinto la realtà, i sogni che mi hanno rubato
il ricordo mi è restato e l’ho conservato al riparo
non mordo, sono armato, male intenzionato, sparo.

[bridge]
tic toc, tic toc, dodici rintocchi
ho dei codici negli occhi forse è meglio che non tocchi
vedi questa scritta “toxic”? perché incollo con il bostik
la mia autostima che in rovina, crollo in mille tocchi
ne ho sent-te parecchie io con queste mie orecchie,
così spesso che adesso sono tutte quante vecchie.
catapecchie nello scenario, il canto sale e insiste
ho un amico immaginario e in quanto tale non esiste.

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