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lirik lagu specchio nero – marnero

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come il mare che non smette mai di muoversi
sotto la lastra di ghiaccio, la verità
ha i bordi frastagliati di un iceberg che si scioglie
in un irreversibile p-ssaggio di stato
una taverna alla fine del mondo
avanza inesorabile e crolla su se stessa
un tavolino ribaltato piega verso uno specchio increspato come il male
nel vetro oscuro la lastra frantumata non riflette più niente
un mare di tenebra dentro, un gorgo nero, e davanti noi
noi amici del conflitto e nemici della guerra
noi senza divisa che ci siamo rifiutati di militare
noi che ci siamo visti la nuca
noi che non abbiamo saputo dire “noi”
noi, una minoranza che si è aggrappata al nulla
noi che combattiamo la tirannia dell’io
noi che combattiamo la tirannia del gregge
noi che abbiamo cercato un’altra posizione
sulla stessa barca e nello stesso tavolino
dopo il primo p-sso, oltre la prima soglia, tutto è già dietro di miglia
col cuore squarciato dal vuoto
squarciato dall’-ssenza (il vuoto nel cuore nel cuore del vuoto)
si può guardare attraverso, si può andare verso
un come, un eppure, un altrimenti diverso
nulla è meno probabile, nulla è più necessario
nulla è meno probabile, nulla è più necessario
le condizioni cambiano sempre
bisogna dare forza alle mani, agli occhi
agire lo scarto, non accettare niente di meno dell’orrore e del sublime
misurare le nuove distanze, le condizioni cambiano sempre
ci sono braccia, gambe e dolore abbastanza per farlo
la taverna non c’è più, espulsa, b-ttata via
come una placenta dopo il parto
il pendolo è in fiamme, e noi siamo feriti
il vento violento diventa un respiro
bisogna andare avanti anche se avanti non c’è nulla
bisogna guardare l’abisso e c’è il rischio di finire a brandelli
e allora?
senti il suono della malora
senti il suono della malora
nulla è meno probabile, nulla è più necessario
dell’ultimo lancio di dadi per imparare a fallire
nulla è meno probabile, nulla è più necessario
dell’ultimo lancio di dadi per imparare a morire
non chiederò perché, non chiederò chi
non chiederò cosa, non chiederò verso dove
ti chiederò soltanto il come
lo sapevamo anche prima, certo, si intende
lo sapevamo da sempre, ma adesso è a noi la scelta

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