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lirik lagu infame/specchio delle mie brame – mc bbo

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[verse:]
sento il calo delle tue stronzate, sono in volo con tritolo da linate
pr-nto per atterrarti a cetriolo mentre ti stai fumando il tuo cannolo
papi chulo ti impala il palo
e ti ci infilo chilo su chilo
e poi ti sfilo il filo del cazzo
ti circoncido e rido come un pazzo
ma facendo yoga ti scioglierai il culo
e potrai farti i pompini da solo
mancano pochi centimetri e per un pelo
potrai ciucciarti e leccarti il tuo scolo
cadi proprio a f-giolo in questo crogiuolo di sangue faccio la parte dello squalo
e mi inc-n-lo e mi inculo ogni sardina e merdina che nuota sotto il mio molo
sono come manolo, calli nelle mani, ma non scalo montagne e nemmeno altopiani
mi meno il pisellino da solo e sto cercando per il mondo asilo politico
sono da ospedale psichiatrico, lo st-tico con il tatto diventa
incontinente nel momento più critico e inizia a fare merda in un batt-to
bibo oggi non ha preso le medicine
e’ uscito fuori di casa a molestare le ragazzine
bibo oggi non ha preso le medicine
dice quello che pensa perché pensa di avere ragione

[verse:]
e’ aperta la caccia alla faccia di merda che guarda che parla che dice
lo senti lo ascolti lo vedi dovunque in giro a fare il vampiro scrive la biro
mentre divoro il mio puro lancio un siluro e vado sicuro
come un cecchino sopra il palazzo, monto il fucile pezzo su pezzo
prendo la mira e poi ti ammazzo scappo a razzo cazzo schizzo via
ammazzo il pezzo grosso prima che arrivi la polizia
brutta spia cosa parlotti, parli con tutti i pulotti corrotti e dove lo metti lo metti lo ammetto
lo mette nel culo e merita le mani

[hook:]
specchio delle mie brame
dimmi chi è l’infame
figlio di un cane
morto di fame che ha fatto il mio nome
specchio delle mie brame
dimmi chi è l’infame
figlio di un cane
morto di fame che ha fatto il mio nome
specchio delle mie brame
dimmi chi è l’infame, figlio di un cane
che ha fatto il mio nome e cognome allo sbirro

[verse:]
mi da la caccia in giro il ranger, tiene in mano stretto il suo winchester
con cui suona strofe di morte come se fosse una fender stratocaster
io sono il robottino bender
che staziona davanti al blockbuster
vendendo e sp-cciando film per pedofili e film per supertransformer
ma l’informer mi infama e chiama la madama e la madama mi aspetta
con una lama in mano è li che fuma un toscano ed ha la schiuma in bocca
per la rabbia si strappa e sp-cca la giacca e mi stacca una ciocca di capelli
e come mi tocca scorre sangue a zampilli
e aprite gli ombrelli belli perchè oggi piove piombo sopra i vostri cervelli
gli agnelli smarriti e gli infami spioni li facciamo tutti a brandelli

[verse:]
lezioni di veli e velieri e veloni mi fumo i ciloni, pianeti e comete
e le sputo dentro la rete vediamo chi abbocca all’amo per primo
la checca che stacca la cacca mi placca e mi leva la canna di bocca
mi scrocca la cena, mi sbocca in cucina, mi tocca pulire
mi scrocca il p-ssaggio e il pedaggio
ci vuole coraggio ad essere il peggio del peggio
scrocconi infamoni puzzoni che fanno i veloni davanti alla gente ma non hanno coglioni e nemmeno contante
ne ho viste già tante di facce di culo svendersi il culo
mettersi in gioco in un gioco più grande di loro per l’oro
ma caro velone cambia lavoro

[hook:] x2
specchio delle mie brame
dimmi chi è che mangia merda di cane
per la fama, denaro e successo
specchio delle mie brame
dimmi chi è il lecca-lecchino-lacchè
che lecca la cacca ed è pure contento

[verse:]
bianca la neve che stendo e tiro seguendo la pista e giro
su me stesso, vedo la pioggia di mille colori, calori, rumori
divoro fatica e coraggio nel viaggio, piazza la bamba bomba e scappa
salta la tappa e pippa pippa fino all’infarto una grappa doppia
ballo la rumba sono già morto e risorto da sotto, da sopra, da dove
con chi con cosa, brucia la casa, che cazzo m’importa, rimango in posa
mi accendo un cecchino mentre il vicino chiama la pula che vola e m’incula
senza vasella, non mi interessa, brucia la casa e io canto la messa
specchio delle mie brame scova l’infame in questo reame
che adesso ho fame di carni umane e faccio scarpetta le mangio col pane
tutte le pene e le prove da prova del 9 di nuovo l’infame che parla parlotta
nella gazzetta del giorno trovo lui in giacca e cravatta
specchio delle mie brame scova l’infame in questo reame
che adesso ho fame di carni umane e faccio scarpetta le mangio col pane
tutte le pene e le prove da prova del 9 di nuovo l’infame che parla parlotta
nella gazzetta del giorno trovo lui in giacca e cravatta

[verse:]
sono narcolessico, mi addormento col mento nel banco
e mi risveglio nel deserto del messico con in mano un fucile automatico
nell’altra mano la testa molesta di un ragazzaccio poco simpatico
sono da ospedale psichiatrico, schizofrenico, lunatico, etilico

[verse:]
nella stanza dello spirito e del tempo un giorno è l’equivalente di un anno e mi canno
finché non supero il livello e acquisto polmoni di puro metallo
a gravità 0 tiro il respiro a 90 atmosfere il fumo è come le pere
continuo a tirare, ad allenare il cuore e i polmoni, la mente e sapere
super sayan da skunk idroponica tossica elettrica
che quando la sdrumo e la fumo fa la bolla energetica
per l’energia della molecola acquatica
sono una cellula terroristica
in una fantastica giornata di sole
si fa esplodere nella stagione turistica, nella zona sciistica, nella zona balistica
mi trovano i miei attrezzi a pezzi e bocconi
palazzi, macerie e mattoni
spruzzi e schizzi di sangue a galloni e nei vialoni gruppi di celerini
in marcia come pinguini sbattano i manganelli negli scudi a tempo
e la strada diventa un campo
di battaglia e si squaglia in un lampo
la folla che si disperde e si perde in orde barbariche e cariche
di botte e saette, bottiglie rotte e bombolette pistole automatiche e accette
mazze chiodate e teste sp-ccate, mani mozzate e guardie schiacciate
retate e voi che fate restate a guardare oppure combattete
come legionari alla fatal fury sp-cchiamo mascelle ai più duri
come a sparta con 300 rime sulla carta e il suono che ti squarta l’aorta
sulla quarta e l’ottava battuta
all’erta perchè faccia di cuoio si nasconde dietro a quella porta

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