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lirik lagu mentre urliamo – moder

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forse quegli abbracci mi servivano
stesi come stracci e le paste che salivano
poi quando ti guasti non tieni più il minimo
non si torna indietro quando sbagli un tiro libero
pensavo mi passassi come un livido
chiamami sul tardi vedi se rintracci un brivido
mangio digestivi e qualche antidolorifico
il suono dei tacchi e le tue gambe sfilano
le tue cosce e i respiri che salivano
nel vuoto degli *rg*smi guardami che precipito
tu ti limiti ad amarmi io mi limito
a metterci in pericolo
dimmi cosa provi, in me cosa ci trovi
persa mentre affoghi lungo mari vuoti
tra le merde di cani, sguardi di sp*cciatori
preservativi bucati, vetri delle peroni
i grattacieli abbandonati dai barboni
ho le mani impegnate a sbottonarti i pantaloni
che siamo bravi a scopare e a darci delusioni
legati il mio cuore attorno ai polsi come gli aquiloni
ritornello
che ne sai tu di un campo di grano
io ubriaco guido contromano
vetri rotti su cui camminiamo
dio si sveglia mentre urliamo
2° strofa
pensavo mi passassi come un livido
non pago la luce se non arriva il bonifico
invento scuse perfette per il curriculum
sai gli artisti veri almeno a volte si suicidano
e se in giro non c’è un cazzo noi moriamo in casa
con gli occhi rossi di chi muove dentro troppa tasa
lei fa un filtro col flyer della serata
che almeno serve a qualcosa questa musica italiana
in città potrei girarci muto, girarci un p*rno
e per quanto ho bevuto potrei svegliarmi morto
la verità è che sei fottuto e non girarci intorno
e dio è venuto qua soltanto per portarci il conto
le balere, il liscio, culi su cui piscio, pesce crudo e riso
mamma senza mani guarda come striscio
faccio un giro sui viali in compagnia del vino
steso sulle strisce pedonali faccio un pisolino
la pattuglia fa i f*n*li poi fa il palloncino
gonfio mi ci aggrappo e scappo via da ‘sto casino
pallido come l’alba di un ferragosto infinito
di ieri non ricordi un cazzo, ti sei divertito
vuoti come pacchetti delle cartine
rompi gli specchietti di macchine arrugginite
distributori notturni ci chiedon le monetine
sorge il sole e la giornata ci sorride, che brava attrice
ritornello
che ne sai tu di un campo di grano
io ubriaco guido contromano
vetri rotti su cui camminiamo
dio si sveglia mentre urliamo
bridge
pensavo mi passassi come un livido
non pago la luce se non arriva il bonifico
sai gli artisti veri almeno a volte si suicidano
pensavo mi passassi come un livido
chiamami sul tardi vedi se rintracci un brivido
sai gli artisti veri almeno a volte si suicidano

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