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lirik lagu emmei cypher #5 – moko lab, blo/b

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[strofa 1: blo/b]
per gli amici io sono blo/b, tu chiamami blowzilla
ho la melanina verde, clorofilla, strilla
otto la biglia, morto alla caviglia
se rappo, tu tappa le orecchie a tua figlia
positivo se vuoi, fammi anche le *n*lisi
compra da bere poi, citofona, poi sali su, sì
eh, è come uomo che mi nausei
conosco la feccia, c’hai la faccia in franchising
banana is in tha house
indipendente banana con il, quello blu di qualità
sinceramente per me non è una novità
leva te il tuo culo via dalle mie adidas
sono l’antistar, sono l’antiartista
gangsta, non porto patatine per la rissa
metto a fuoco, show in 3d come la pixar
disinnesco bombe, vedi chi è estremista
non smetto, mi mancherebbe
cerco una trentenne, bella presenza che mi manterrebbe
mamma, da grande ho scelto, voglio fare il rapper
chiedi a me e masta se paghiamo le bollette
un’invasione delle cavallette, nah
navigatore, aggiorna la newsletter
ah, ah, a casa torno presto, sto via un paio di orette
alle sette l’indomani con le occhiaie di zio fester
[strofa 2: mastino]
ho come la sensazione che ancora non capiate l’antifona
il suono vi divora tra le fauci di una pianta carnivora
se non è chiaro mo, sei un caso grave, l’hip hop non è un albergo
a ore, lo so, te l’ha già detto anche tua madre
prendi sculacciate, ma non è che mi accanisco
è che date un nodo in gola che ci sbianca hitchc*ck
vali come me? non credo, gonzo, dove?
che tu sia aristotele o pedro alonso lopez
state entrambi sotto il seno bello poi ci resti male
chiusi dentro al vostro blocco, quello intestinale
riuscireste a non dire nulla con tremila bocche
teste vuote, non mi impressionate con ‘ste filastrocche
sfida ciò che coi sensi non capisci
e quando poi ti dai alla fuga, mhz, non sei certo jena plissken
momento, non ci sta che ti rammarichi
a te non serve allenamento, per te ci vuole psico*n*lisi
tra la tv, le fuori serie, chiavi in mano
il campionato, lo smartphone e il vaticano
qua ho il sorriso sul muso in paresi da un po’
ahah e non vuoi darmi le spalle? vaffanculo in moonwalk

[strofa 3: kiave]
vesto spesso di nero ma non c’entra il colore
è un modo di attirare l’attenzione dei raggi del sole
se mi vieta il suo calore la meta è il pianeta plutone
la merda qui si afferma tipo doppia negazione
la vista scava trova lava dagli occhi non esce sangue
la madonna ora sbava
la distanza fra una clava ed una spada
ho la stazza di chi smazza in piazza ed ogni giorno scazza con la razza umana
strappo stelle al cielo per metterle su un quaderno
mentre un boss le mette sull’insegna di un albergo
contro la ‘ndrangheta ed ogni suo feudo
contro trogloditi con vestiti da 3000 euro
ogni uomo ha due vite ma per fortuna
la seconda inizia quando ti accorgi di averne una
la distanza fra i nostri piani è come fra soli e solitari
soli dei sistemi solari e panorami lunari
bravi ragazzi gestiscono affari dai cellulari
finiscono ai domiciliari lontani dai famigliari
quando la legalizzerete?
con certe vite in macerie come vi scuserete?
e ora marche mandano vestiti e scarpe
ma non faccio post per ringraziarle le indosso
davvero pensi che certi culi possa leccarli?
non ringrazio un dio che non esiste per le ossa e le carni
devo calmarmi
tagliate la corda da codardi noi la corda dei traguardi
orgogliosamente indipendente i soldi che mi date
non li spendo nè in puttane nè in puttanate
ma solo per fare musica migliore
(vivo per fare musica migliore!)
ringraziate l’hip*hop signore e signori
c’è un serial k!ller in meno ed un rapper in più là fuori!
[strofa 4: strage]
bevete vino pacco e poi suonate conga
specchio d’acqua cristallina nella nostra conca
ogni tappeto è una mustang, young b*st*rd
salta più in alto, aiutati con l’asta
quarto dal caldo che è nairobi
mi guardo da chi pecca nei modi
almeno dai cinquanta in su per emulare kobe
e poi ti guardo mentre aspetto che esplodi
h24 e avicii mi sembra un mattinée
ansia a lavoro, appanna i vetri delle macchine
tu mi dici “cazzo!” e dico ma di che?
le condizioni che conosco son climatiche
di quelle che ora piove, fra tre ore muta
e si suda, com’è che passerei la vita in tuta
e cambiano i generi e si riempiono i posaceneri
austeri, c’è suv fax scritto a lettering

[strofa 5: cris bullet]
non ti puoi sbagliare come quando perdi al lotto
ho cucinato roba che tu neanche immagini
sono stato fatto dal creato e ora cotto
mentre tu stai sotto e vedi le voragini
troppo tempo nella scena, tutti fanno i negri
vedo solamente visi pallidi
alle spalle ho una family di squali
mentre voi siete una family di squallidi
quanti leccaculo che ho incrociato sulla strada
lecchi il culo, becchi schiaffi se mi chiami brotha
riconosco polli in mezzo ad un pollame
manco fossi k inzaghi fra i cicche in futurama
fumo ‘sta merda e lo vedi che faccio dei danni, è normale
chiedi giù in zona se i schioffa che arrivano in faccia fan male
giro per la strada con le jordan sotto i piedi
vedo solo cloni, vedi, ne ho i coglioni pieni
tutti grossi sp*cciatori, malfattori
delinquenti, ma non hanno dei fattori
voi la fame non l’avete mai vista
come vedi ci fumiamo nella mista
abbiamo fame, vi rubiamo la collana d’oro
è meglio se poi scappi se ci becchi tutti in coro
dicono che sei ricchione se vai a tempo
a questi scemi tiro quattro pugni e vedi come te li stendo
sopra un piatto, è come se fossero bamba
occhi neri, poi li vedi come un panda
tutti quanti in pan*dan, tiro i calci, van damme
te li schiaccio, slam dunk
puoi provare, riprovare, riprovare
riprovare, ma è partito il count*down
sembra di essere alle giostre, disneyland
è l’imbarazzo della scelta per i clown
tutti quanti sono figli di papà
collane d’oro regalate da mammà
per restare più tranquillo non mi basta un grammo
per restarmi dietro, baby, ti verrà l’affanno
sono sempre vero, vedi, come marlon brando
questi sono già alla fine, capodanno
[strofa 6: voodoo vee]
mi hanno detto che non c’è due senza tre
non c’è regina senza re, ma il mio regno resiste
di non scrivere in inglese che questo paese
ha fin troppe pretese, no, non ti capisce
mi hanno detto che ho una voce troppo soul
di scrivere brani hot, sopravvivo come gloria g*ynor
di essere più sfacciata, più impegnata
il mio rap è una barricata per ogni puttana indignata
mi hanno detto “n*z*femminista”, guardami negli occhi e mista
propsa la mia sistah, quanti eddie in pista sei?
tu che non reggi la mischia, non reggi ‘sta mista
vuoi che ti faccia da cubista, bro? hasta la vista, you know
recita la parte di chi sa fare, ma non troppo
mica che ci resti sotto
non è questione di genere, posso, del tuo crew me ne fotto
sto come il toro quando vede rosso, mi hanno detto
di andare oltre oceano perché è così che deve andare
si stava meglio quando si stava male
cinismo post*liceale che non volete mollare
mi fa vo*vomitare
mi hanno detto che il vero riconosce il vero
i fatti parlano sul serio, serve batter porte, chiuder porte
vedo la sorte baciare le solite quattro stronze
il mio suono è un fucile a canne mozze puntato sul tuo ego

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