lirik lagu choices – nor psycohead
[testo di “choices” ft. soft]
[strofa 1: nor]
tutto quello che mi salva sta in un pugno e in una stretta di mano
qui il tempo ha una gran fretta, ma a sprazzi lo ricordiamo
ah, e con la stessa fretta sfumano le notti in cui senti un re
scortate d’albe ostili e gelide
scricchiola, sotto le scarpe il ghiaccio della brina di prima mattina, il passo è barcollante
la prima luce filtra dalle palpebre
e anche sapendoti altrove cerco te tra le sagome
maledetto me, era da un po’ che non stavo così
pensavo di avere bandito certe sеnsazioni
e invece rieccomi qui
comе un adolescente, con un po’ di barba in più a mascherarlo fuori
dovrei gettare l’armatura ma ho paura, è gara dura
ed ogni azione è come uno sparo con la sicura
e sento già che svanirai come un miraggio
un’allucin*z*one splendida e letale che scompare al tatto
certe scelte era meglio se non le facevo
avessi avuto meno bon ton in uno scontro
con certe donne forse ne terrei conto
ma forse era meglio se non le conoscevo
ho scelto di seguire il mio pensiero
il mio cuore, il mio perenne malumore
per sentirmi sempre vero tra tutte ‘ste persone
e sicuramente non dentro lo schermo di un fottuto televisore
invece di quella che ho ottenuto
scelgo una cosa e penso più a quella che non ho scelto
merda, la scelta la detta la paranoia in assoluto
e di ambire alla vetta spesso è la scelta che non escludo
mi chiudo tra sbagli fatti che fanno di me un poco di buono
ho scelto questo suono
non avessi preso le scelte che ho preso, sbagliate o giuste
non sarei quello che sono
[strofa 2: soft]
tutto quello che mi uccide sta in un pugno e in una stretta di mano
quando ne aumenta la fretta ed io ti sento più lontano
già la fretta con cui quei giorni sono finiti
e la stretta della provincia ha piegato i nostri sorrisi
piccola, la nostra parte
se pensi a quanto è fina la trama che intreccia protagonisti e comp*rs*
per noi era buona la prima e veniva facile
trovare un senso nel niente riempiendo pagine
maledetto me, no, non voglio sentirmi così
in fondo siamo ancora uniti, quei pochi ma buoni
ciò nonostante fuggirei all’istante da qui
come un eldar verso i porti grigi, cerco tempi nuovi
cerco una cura duratura all’inquietudine che mi accompagna
per natura dama in veste in scura
e spero già che farai parte del mio viaggio
perché è da un po’ che sto tenendo il posto caldo qui a fianco a me
forse avrei un lavoro non girerei più con loro forse sarei ricoperto d’oro
e se l’unico il motivo è il soldo spesso chi è pieno di quest’ultimo dentro è vuoto
nuoto o affogo dentro un mare di pare mostruose
col mondo addosso e la vita che è un paradosso
se è scritta non posso cambiare il corso delle cose
posso solo cambiare parole, calligrafia e inchiostro
mosso da qualche cosa che non so cos’è
scegli la pillola rossa o scegli la pillola blu
senza sapere il risultato qual è
ne qual è la decisione migliore sembra un déjà vu
tu se ti posso consigliare scegli di sbagliare
è sempre molto meglio di non fare
risulta sempre meglio di ‘sti tempi ormai
scegli da solo
farlo fare agli altri non conviene mai
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