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lirik lagu paranoia – ozymandias

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[strofa 1]
chiuso in una stanza con le luci spente
la mia mente fugge, dove fuggi mente?
le tue groupie sembrano tue cuginette
con la borsa gucci verde che sentono ”gucci gang”
ho un’angoscia che perseguita la testa
questa notta accompagnata da una canna illecita
non capisco perchè sono nato così strano
mi dico “medita” ma so che è vano
e se moriamo spero che non sia tutto finto, cristo
come cazzo farò dopo, non capisco
dello stare sempre male me ne infischio
ma rischio che la pazienza la finisco
ma dopo scrivo un disco, dammi mille shottini
per tornare bambini, siamo come -ss-ssini, ma
di noi stessi e siamo messi male
ho 21 anni e già mi sento in fase terminale

[bridge 1]
a volte sono troppo a pezzi, eh
a volta sto in un idillio (idillio)
il problema sono io
mica dove sono nato sto in un mondo colorato
solo con la droga, con il sesso, con il gioco
un attaccante che si trova molto spesso in fuorigioco
un’-ssillante mostro dentro gioca spesso con il fuoco
ma che uccido a versi dentro quest’inteso soliloquio
senti come canto non mi dire che non posso
fare finta che non l’abbia vinta sempre questo mostro
guardo in faccia la mia immagine che poi mi disconosco
strappo fogli di ‘ste pagine di questo libro nostro

[strofa 2]
carico spalle di peso ma pare ripreso da come rivedo me stesso
di dietro difeso davvero ripenso a com’ero
e poi mi commuovo frate’
mi emoziono perchè non lo sono più
sento che sono giù, non mi riprendo più
lievito verso sù, carico spalle di peso
ma avviso me stesso che è sceso dal treno
mi aspetta il riposo ma
forse credevo davvero che fosse sul serio
peccato che non è vero, sto peso rimane
sto mondo è un infame, non voglio parlare, io voglio fumare
sì, non ci pensare, lo so che fa male
non dare le colpe al signore perchè non esiste
il problema persiste, sono ancora più triste

[bridge 2]
ho paura della morte, forse
perchè ‘sta vita mi prende a botte
corse, per vincere chissà che cosa
morse, che premono sul collo
giostre, su cui salgo per scordarmi della morte
esagero il giusto
sei un finto dura frate’, come l’albero il busto
faccio mille rime per trovare le parole per cercare invano di darvi quest’emozione, ciao

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