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lirik lagu real talk – silent bob – real talk

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[testo di “real talk * silent bob”]

[intro 1]
ehi, ehi, sb, silent bob
bullz records, bella bosca, bella khaled, bella k*ma
real talk

[strofa 1]
non posso perdere tempo, quindi bevo e scopo
cazzo ti pensi, frate’? per me non è un gioco
forse sono già morto e questo è il purgatorio
la mia vita non è un film, ma un brutto episodio
puttana, piangi, lo so, ti spavento
nato in una fogna, sto a mio agio e ci galleggio
non ho niente da perdere, qui non può andare peggio
quindi, cazzo, spara, bucami il cervello
sto sul punto g di ‘sta b*tch senza cuore
non posso affezionarmi, baby, non dirmi il tuo nome
non chiedermi di uscire, odio ‘sto mondo e le persone
chiudo le persiane questo sole quando esplode
io penso di impazzire, la coca in palline
fra’ sulle panchine, speranze svanite
piuttosto che schiavo con un capo da servire
meglio appassire tra birre e pastiglie, bang, bang
voglio le palle vuote e la pancia piena
non verme solitario, una troia che sclera
voglio fare i soldi, farmi una carriera
perdere il controllo sopra un porsche carrera
ritrovo me stesso solo se ritorno a bere
la mia ansia è contagiosa, lei non vuole più saperne
sono come un burattino senza fili in queste sere
perché mi sento a pezzi e riesco soltanto a cadere, ah
lei coi tacchi a spillo, io le pupille a spillo
io voglio fare schifo, lei invece fare un figlio
sotto psicofarmaci come un trapper figo
ma io non ho collane, solo troppo fastidio
sono maleducato, b*tch, non sono altolocato
sto bene se vinco alle slot e quando mi ubriaco
mentre guardo le tue foto di famiglia dentro un quadro
non sai quanto avrei voluto avere avuto il tuo passato
giudicami pure che tanto io non cambio
prendimi pure a schiaffi che tanto io non cambio
per la sua figa di legno io c’ho un cazzo in metallo
per il freddo che ho dentro quel north face non mi basta
bang, bang
[intro 2]
ehi, ehi, sb
twentytwo
yeah, yeah, ehi

[strofa 2]
non siamo al vaticano ma da dentro la mia stanza
se viaggio, brucio carta, fuori c’è fumata bianca
fuori è arrivata l’alba, la mia testa parla
mi aggrappo a ‘sta stella, resto nella stalla
darei più di una sberla a questa mia faccia
per il tempo perso dietro ai personal in piazza
e per ogni sbaglio che mia madre mi rinfaccia
caduto nella palude più nessuno ti rintraccia
tu esci bello gonfio, noi, invece, asciutti
cosa credi che ti facciano ‘sti farab*tti?
il babbo ti regala polo armani e gucci
il mio per rapinarti mi ha insegnato i trucchi
vivo nella radura, fumo verde verdura
tessuto della mia tuta ermetico anticattura
fuggo a fuerteventura per cercare fortuna
porte aperte, refurtiva e si suda
un demone da tempo dentro mi scruta e vede
quanta rabbia ingoio mescolata a mille ceres
gin, vodka, weeda fresca, fumo che scotta
in giro lampioni di gomma e fratelli di stoffa
ho visto questi miei amici scappare
prima dalla madre e poi dalle retate
no, non mi sarei mai potuto fidare
come del mare durante le regate
questi stanno senza denti, altro che placche
i tuoi con quelli da latte e con le carie
resto innamorato di troppe gambe
sia quelle di carta che quelle di carne
nelle boccine medicine, voi vedete viola
poi sbagliate dosi e muore la tua troia
io che senza soldi ho preso e perso mille treni
per capire che, se credi, raggiungi pure i pianeti
ho visto ladri e pazzi riuscire ad alzarli
padri di famiglia che passano alle armi
ai propri ragazzi cresciuti selvaggi
parla come mangi e parla con chi mangi
yeah, yeah, yeah, yeah
parla come mangi e parla con chi mangi
[intro 3]
okay, okay, sb
yeah, yeah

[strofa 3]
sono le dieci del mattino, fuori il cielo è grigio
io non mi sveglio per la sveglia, ma per il vicino
che grida con la moglie e litiga col figlio
mi alzo dal letto barcollante che anche ieri ho spinto
venti chiamate perse da lei che mi cercava
ma il fatto è che io ero perso di nuovo per la strada
cerco una tuta nell’armadio, solo nike, no prada
manco l’abbino, tanto ho solo roba nera o bianca
ho quattro sigarette, ma oggi la luna è storta
mi servirà una stecca, mi servirà la vodka
prendo il cane e esco, passo al bar giù in zona
il solito vecchio chiede: “ieri baldoria?”
mi ha visto sul giornale, vuole che gli offro un bianco
pensa che ce l’ho fatta, che mi son sistemato
saluto il vecchio al banco, porto il cane al guinzaglio
che sembra l’unico ad amarmi in questo mondo, cazzo
salto il pranzo, esco di nuovo, raggiungo i miei al parco
hanno una faccia strana, qui qualcosa non quadra
mi dicono: “ce l’hai presente ciocio nostro, marco?
doveva uscire oggi e invece non è ancora a casa”
stappo una birra in fretta, non parlo, tanto che cambia?
che in italia, dentro o fuori, sei comunque in gabbia
la sua ragazza piange, gli dico: “resta calma
che tanto se la cava, ha un avvocato in gamba”
apro il telefono, leggo i messaggi che ne ho troppi
c’è quel mio amico che mi ha scritto: “è con un altro, vieni”
io non capisco al volo, gli chiedo spiegazioni
mi dice: “la tua donna stava con un altro ieri”
perdo la testa, salgo in macchina, sto a centotrenta
tiro pugni sul volante, stappo la terza
arrivo sotto casa sua, lei dietro la finestra
suono il clacson, lei mi vede e tira la tenda
dopo un’ora che impazzisco, scende lei col tipo
sono maturi i frutti d’odio che da anni coltivo
mi dice: “levati dal cazzo, sei solo un fallito
io sto con lui, tu non mi meriti, torna a far schifo”
un mio fra’ vede la mia auto e mi si ferma a fianco
io gli racconto: “quella stronza di nuovo l’ha fatto”
mi dice: “vieni, forza, raggiungiamo il branco”
io sto già tutto ubriaco, ma accetto e salgo
arriviamo al posto ed è ormai notte fonda
c’è un clima diverso da oggi, è successo qualcosa
vedo tutti felici, hanno bicchieri e droga
mio cio’ mi tocca e dice: “guarda chi è tornato in zona”
io guardo bene in mezzo a tutti, e, merda, quello è marco
lo raggiungo col sorriso mentre sta stappando
lui mi vede grida: “cio'”, io gli do un abbraccio
gli dico: “frate’, nelle tracce è di te che parlavo”
sono le sei del mattino, il sole coi suoi raggi
saluto mio fra’, gli dico: “mo fai il bravo”
lui mi guarda e dice: “cio’, sai come siamo fatti”
vivere una vita giusta non sappiamo farlo
vivere una vita giusta non sappiamo farlo
[intro 4]
sb, yo, yo
ehi

[strofa 4]
non riesco a stare chill, non ci provo neanche
erba cresce intorno alle panche, dentro le piazze
mamme stanche, gridano a giovani ladri
particelle di cemento dentro le mie lastre
tagliami la pancia, vedrai fumo fuori uscire
io legato ad una roccia, mi spingono dal pontile
quando passo per la strada, ogni fiore inizia appassire
so stare bene da solo e so bene come fallire
io non so cos’è l’amore, questa notte andrò a puttane
bob ha voglia di sparare, dammi un calibro pesante
quando divento cattivo, lei si bagna le mutande
la mia scimmia sulla spalla mo si droga col grillo parlante
caserme in fiamme nei miei sogni migliori
mio fra’ sp*ccia e compra pampers, mica vestiti e orologi
‘sta vita non ha sapore come fondi di peroni
non sorprenderti se poi diventiamo noi i peccatori, ah
ho paura di essere felice
la cenere sta sopra le bottiglie
e ne esci tossico, non fenice
spesso vivere può uccidere
io non riesco a fare il serio, devo farmi ancora
nello zaino libbre di droga, non libri di scuola
ho messo l’anima e il mio sangue nel vaso di pandora
io sono ancora un fallito e tu ancora una troia
mi hai rotto il cazzo come dio, come facebook
faccio una rapina, ma non ci torno in quel fast food
botte sopra al samsung, cappuccio, sono in black mood
ho letto che vivrò per sempre, spero sia una fake news
la linea della vita che si accorcia sopra il palmo
il corpo sul soffitto appeso, fra’, un quarto di manzo
mi muovo tra un quarto e l’altro, non batte il suo cuore marcio
lei si sente sola e vuota, la riempio di cazzo
oro giallo, baby tiene il setaccio
ho bisogno di ‘sta merda, b*tch, muoio se taccio
al bar che sorseggio, lei mi chiama “selvaggio”
io cambio solo in peggio, sto da solo e mi arrangio
mamma, mamma, guarda come son bravo a fallire
sto cercando di fuggire, sto cercando il mio fucile
un mio ciocio fa il dog sitter, mentre l’altro fa il drug dealer
c’è chi si sporca le mani e chi si sporca le fedine, ah
c’ho vent’anni, voglio solo soldi e figa
quindi tu porta un assegno e tu porta una tua amica
a fare ‘sti soldi lo vedo che fai fatica
la tua gang non ha una piazza, al massimo c’ha una panchina
anche stasera bevo in zona, mi sfascio e straparlo
il vuoto che sento dentro lo riempirò d’alcol
voglio bere, alcolizzarmi, risvegliarmi un altro
voglio bere, alcolizzarmi, risvegliarmi un altro
se sei un astemio, non parlarmi, mi fai schifo al cazzo

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