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lirik lagu ghosts & monsters – remmy

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[ritornello]
forse basta davvero scappare via, la voce mia è
aria su una fiamma che spezza la sua armonia
è l’ancora di salvezza, nuovo punto di partenza
il filo del rasoio tra la crema e la merda
ed è in notti come questa con la penna e i fogli bianchi
in cui l’unica certezza è l’ora che tira tardi
le righe di ‘ste pagine mi asciugano le lacrime
sono le sbarre delle prigioni dei miei fantasmi

[strofa 1]
vi racconto i miei quindici anni, possono interessarvi
un ragazzo come gli altri che raggiunge i suoi traguardi
è cresciuto con i palmi segnati dai tagli
che non copre coi cerotti ma per non dimenticarli
e sono i compromessi tra la redenzione e gli eccessi
e gli sbagli commessi per procurarli
e forse bruciano un po’ troppo ma in compenso
il dolore lo rende lucido e sempre pr-nto a riscattarsi
non crede nell’aldilà, non gli servono gli angeli
anche se sente fitte al cuore lo prega di non fermarsi
nell’ombra crisi d’ansia perché e lo lui lo sa
la paura del buio è paura di non svegliarsi
mai ho pianto, manco chiuso in una cella di amianto
col suo profumo preferito e una vita per respirarlo
polmoni colmi delle essenze, la bocca di paroloni
e la coscienza ha fatto il resto mischiando le due fazioni

[ritornello]
forse basta davvero scappare via, la voce mia è
aria su una fiamma che spezza la sua armonia
è l’ancora di salvezza, nuovo punto di partenza
il filo del rasoio tra la crema e la merda
ed è in notti come questa con la penna e i fogli bianchi
in cui l’unica certezza è l’ora che tira tardi
le righe di ‘ste pagine mi asciugano le lacrime
sono le sbarre delle prigioni dei miei fantasmi

[strofa 2]
vittima del mio ruolo in questo mondo
sottomesso da un pacchetto di veleno che inietto dentro al mio corpo
ostruisco ciò che ho di più prezioso
ma se le mie parole suonano forte e grosse forse lo devo a loro
ogni doc-mento di testo sopra al mio desktop
è il ri-ssunto di una battaglia col mostro sotto al letto
malati se credete ancora negli spettri
i miei sono reali, ossificati, scheletri negli armadi
impressionista? nah, dico le cose come stanno
sono felice se c’è lei al mio fianco e nient’altro
lei è il mio bicchiere mezzo pieno nel deserto
e più attingo dalla fonte più stringe i lacci al petto
e ti ho parlato di me stesso, del centro esatto, del mio universo
e non l’ho fatto per fare il diverso
ma per cercare qualcuno uguale, magari trovarci un senso
[?] nel mio cervello

[ritornello]
forse basta davvero scappare via, la voce mia è
aria su una fiamma che spezza la sua armonia
è l’ancora di salvezza, nuovo punto di partenza
il filo del rasoio tra la crema e la merda
ed è in notti come questa con la penna e i fogli bianchi
in cui l’unica certezza è l’ora che tira tardi
le righe di ‘ste pagine mi asciugano le lacrime
sono le sbarre delle prigioni dei miei fantasmi

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