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lirik lagu racconto – roberta d’angelo

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mi hanno detto che dai tuoi a natale
non è stato così male
hai mangiato il tacchino al forno
e patate di contorno
e non c’era tuo marito
hai inventato che è sparito
e sei uscita per la strada
tra le mani della gente
non t’importava niente

ahhhhh…ah ah
ahhhhh…ah ah

mi hanno detto degli amori clandestini
dei duecento e più bambini
dei tuoi seni ancora belli
della bocca e i tuoi capelli
delle mani screpolate
delle orecchie tue bucate
e le gabbie e il letto sfatto
e il pericolo di sfratto

ahhhhh…ah ah
ahhhhh…ah ah

ahhhhh…ah ah
ahhhhh…ah ah

ahhhhh…ah ah
ahhhhh…ah ah

ma dimmi, com’è andata poi quella sera?
hai bussato e lui non c’era
eri ubriaca da far pena, seduta sui gradini
con le mani in tasca
con la faccia sfatta come una gatta
come una matta
pensando di prenderlo per mano
a un rapporto sano
non giochiamo a nascondino
stammi più vicino!

ahhhhh…ah ah
ahhhhh…ah ah

ahhhhh…ah ah
ahhhhh…ah ah

mi hanno detto tutti i nostri amici
dei cento e più nemici
di una certa strategia dei morti per la via
e le gabbie e il letto sfatto
e il pericolo di sfratto
del cappuccino in tazza
e quel giorno nella piazza
di lui…dov’era andato?
dice dice che hanno sparato

ahhhhh…ah ah
ahhhhh…ah ah

ahhhhh…ah ah
ahhhhh…ah ah

ahhhhh…ah ah
ahhhhh…ah ah

ahhhhh…ah ah
ahhhhh…ah ah

ma dimmi, non è bello stare insieme
a giocare che tutto va bene
e partire per un viaggio
tornando solo il prossimo maggio
e non uscire più di casa
dargli i baci nelle orecchie
nel letto caldo, tra le braccia
guardandosi in faccia
ed aspettare che qualcosa si muova
che la coscienza diventi nuova

ahhhhh…ah ah
ahhhhh…ah ah

mi hanno detto nel tuo letto che è successo
dell’amore e di tutto quel dolore
degli amori clandestini
degli stracci e gli orecchini
e di lui che non la beve
e la coca biancaneve
dei tuoi seni ancora belli
della bocca, della bocca
e i tuoi capelli

ahhhhh…ah ah
ahhhhh…ah ah

ahhhhh…ah ah
ahhhhh…ah ah

ahhhhh…ah ah
ahhhhh…ah ah

ma dimmi, com’è andata poi quella sera?
hai bussato e lui non c’era
eri ubriaca da far pena, seduta sui gradini
con le mani in tasca
con la faccia sfatta come una gatta
come una matta
pensando di prenderlo per mano
a un rapporto sano
non giochiamo a nascondino
stammi più vicino!

ahhhhh…ah ah
ahhhhh…ah ah

ahhhhh…ah ah
ahhhhh…ah ah

mi hanno detto tutti i nostri amici
dei cento e più nemici
di una certa strategia dei morti per la via
e le gabbie e il letto sfatto
e il pericolo di sfratto
del cappuccino in tazza
e quel giorno nella piazza
di lui…dov’era andato?
dice dice che hanno sparato

ahhhhh…ah ah
ahhhhh…ah ah

ahhhhh…ah ah
ahhhhh…ah ah

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