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lirik lagu sacio & marchino – sangue & vicious

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[strofa 1: sangue]
quando stavamo alle popolari
mamma aveva l’ansia non voleva che io uscissi fuori
sacio e marchino erano già ai domiciliari
e parlavano con il blocco solo dai balconi
poi trasferito, in sto paesino ricco
dove nessun bambino sapeva restare zitto
ho fatto la fame ma senza che si sapesse l’essenza di chi ci riesce non senza le insicurezze
noi siamo diversi lo noto da come guardi il mondo
che vuoi ti giri intorno
non so girarci attorno
io con l’ideali
come i liceali
venuti su spontanei come i minerali
non ho la testa da musicista
non so le note ma tu sei in lista
giochi al teppista e domani ci sembra un opinione
ma arriverà senza avvisare come quello sfratto a mio cognome
ho imparato ad asciugarmi gli occhi
a non affezionarmi perdendo pezzi nei traslochi
mo che gli scatoloni sono vuoti, io e te
sappiamo che non basteranno i desideri per stare là fuori

[bridge: zero vicious]
dove nella notte bruciava un tizzone
la mattina ci p-ssa un pallone
cos’è successo nessuno lo sa
viviamo giorni dentro un paio d’ore
in questo buio ti potresti perdere
in questo schifo non dovresti essere
valigia, portone, cemento, stazione
non chiedermi dove si va

[interludio: zero vicious]
non chiedermi dove si va
non chiedermi dove si va
non chiedermi dove si va, no

[strofa 2: sangue]
quando stavamo alle popo c’era ancora mio nonno
era l’anno dell’incendio nel chiosco di bobo
la mia maglia più cara costava poco
così poco che potevi averne otto io manco il giubbotto
fu l’inverno più freddo che mi ricordi
chissà cosa ci ha fatto più forti chi ha l’armatura di sabbia sta sotto i portici quando diluvia
solo una roccia ne può uscire asciutta
il male p-ssa se lo scordi
ho sto cappuccio e mi protegge
i sogni son sgrammaticati è la realtà che li corregge
questi muri sono le nuove cortecce
e il vero amore si fa, non si promette
qui non c’è niente che voglio
manco mi guardo più intorno
il flow è scalfito dal mare come uno scoglio
siamo idee confuse
figli di azioni ingiuste
e abbandonati a noi stessi come quel booster
foglie di menta sul terrazzo
che bella vista ma non me ne faccio un cazzo
perché muoio come tutti ma non vivo come un altro
altrimenti non ti avrei invitato a fare questo viaggio

[bridge: zero vicious]
dove nella notte bruciava un tizzone
la mattina ci p-ssa un pallone
cos’è successo nessuno lo sa
viviamo giorni dentro un paio d’ore
in questo buio ti potresti perdere
in questo schifo non dovresti essere
valigia, portone, cemento, stazione
non chiedermi dove si va

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