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lirik lagu buoncostume – semicronici

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[h*ll’o’him]
bocche aperte solo per sputare aria
bocche che ingoiano menzogne aperte per sputare aria e altre menzogne
vergogna dell’unione proletaria
la vostra prole esiste solo per mangiare insetti e altre carogne
messaggio chiaro
non sarò un faro di sapere però so per certo che qualche scolaro
finto palazzinaro
vi ha convinti che se siamo tutti uguali il mondo sarà meno amaro
no emеrgenza costante, non servе contante
l’ambiente è importante, sei ancora pensante?
posto sui social un video imbarazzante
sputtano la mia amica bigotta che non ha un glande
siamo davvero al fondo del barile
più si scava più mutiamo in esseri patetici
deboli, elasticizziamo principi etici
poetici nel nostro gridare di esser profetici

[axiom]
siamo uomini basati sul neon, che cos’hai visto?
appaio su un giornale al fianco di gesù cristo
con la stessa mossa mi si mostra in viso
ciò di cui avevo riso diventa nemico del nemico ucciso
una cesoia che mi parla di ricostruzione
ancora più in basso ammasso di donne in gestazione
adora il pubblico che presta la definizione
dipinge ritratti da trattare senza distinzione
un quadro statico, ma la cornice curva e dopo curva ancora
sputa l’immagine e il suo senso cola
la sua voce così roca, laconica, non parla a me
eppure mi ferisce perché invoca
disloca le paure, le getta all’intelletto
le ha lette tutte quante ma non sa il loro aspetto
ne calcola variabili e costanti
ma questo è il vero trucco di magia che distingue pazzi e governanti
[h*ll’o’him]
governo al popolo eletto pecora docile
sbagliare è molto facile, non farlo e segui i nostri sentimenti
un balzo agile oltre un limite impalpabile
apro cuori alla ragione stuprando le vostre menti

[axiom]
resto tra i pentimenti, una televisione si fa scheda elettorale
e la tua anima è tasca di emolumenti
casca dove il processo irreversibile è reale
eppure ne sei cosciente solo a momenti

[h*ll’o’him]
è ipnosi di massa, li hanno convinti
ad inviare armi a chi sul petto porta una svastica
rimasti qua senza speranza alcuna a sostenere finti
pacifisti vittime di mente poco elastica
imbambolato da pezzi di carta l’uomo stolto
vaga come fosse morto dietro a chi crede migliore
ma il migliore tra i signori è senza volto
perchè l’uomo che lo guarda davvero è un uomo che muore, ma come?
attento dietro, serpi si muovono nell’ombra
riconosci chi t’inganna, tieni la tua mente sgombra
dalla propaganda infame di un circo di idioti
noti per aver distrutto mille culture in luoghi remoti
[axiom]
portami le annotazioni, noterai che terminano
esattamente nello stesso punto in cui determina
una prosa scritta appositamente controcorrente
ad affinare la congenita forza riconoscente
parli a tentoni, attonita debolezza
attraversa la menzogna ma sterza su una durezza
spessa come chi assassina l’eloquenza e la riporta mezza
azzerando la premessa stessa di purezza
d’altronde ci contaminiamo con chi amiamo
ma chiamiamo le coscienze pattuite con il nome all’amo
pensi che non abbiamo nulla a che vedere
come questa strofa, passo a una realtà da non sapere

[h*ll’o’him]
menti chiuse perdono coscienza
irretite da uno schermo che è parvenza di ragione all’astinenza
in gabbia per mostrare indipendenza
urliamo il popolo è sovrano perchè non riusciamo proprio a stare senza
illuderci, lamenti inutili
da folli sudici mentre corrompe giudici
chi giudichi degno di sentenziare cosa è bene, cosa è male
in veste militare, scusa, ma mi sembra demenziale

[axiom]
narro della tua prigione con un lato essenziale
questo mi suggerisce dove andare, però non mi fido
mi sembra quasi istintivo cancellare questo lido
dove pulsa una cometa spaziale
è lì che si presentano gli esseri crocifissi
tu non li fissi in viso, non li hai visti
sono gli stessi rischi che ti prendi quando abissi
le loro virtù con le parole che li fece ellissi o turisti
[h*ll’o’him]
anche se ti sembrano diversi al primo sguardo
tutti i popoli son figli dello stesso dio b*st*rdo
schiavi fragili di un circolo di rei che non li vuole
pr*nti a chiedere senza ritegno la tua stessa prole

[axiom]
porti le mie scuse forse è un gesto molto pratico
che forza l’etica a mostrare un senso diplomatico
l’assenso che scrosciante chiede un plauso telematico
armato di microfoni e una voce in tono apatico

[h*ll’o’him]
boria da falsa cultura permea la mente del tonto
cosa ti serve plotino se poi non sai far di conto
servi distratto al potere, servo di sfratti e dovere
sentiti sfatto e la fiele scende dal patto crudele
salvati dalla condanna atroce
il mondo va veloce, sempre più veloce, tu dietro che arranchi
accetta questa verità feroce
non è il mondo veloce ma tu lento almeno finchè scaldi i banchi

[axiom]
inimico le stanze neurotipiche tra danze spiritiche
ticchettando le ripide parietali
mi si piegano le mura, fatali le storie mitiche
di cui non parli senza gli ideali subtotali
un altopiano bellico, scrittori come cecchini
se miri con le tue forze sono proiettili vivi
ma le vittime sono migliori amiche dei consigli
che mi hai dato, maledetto mi hai trattato e in privato mi origli

[h*ll’o’him]
dentro a quello schermo, vivi il mondo di plastica
ascolta nelle cuffie un’altra musica fantastica
incateno a questo suono le tue voglie, tu scatenati
in un ballo mentre rubo il sangue da ogni arteria e vena
ti sembra il rimembrare uno strazio per le tue membra
ebbre della lebbra che sazia una mente spenta
labbra meretrici risparmiano chi non pensa, incensa
la divinità oscena e la sua mensa
ribellati finchè sei in tempo, lotta per chi è ancora è vivo
l’atteggiamento passivo per chi è oppressivo
non ti salva, ballerai sulla salma
dei tuoi rimpianti per la tua vita da inerte talpa, una larva

[axiom]
sono il risultato di strofe e pochi artisti, c’è
che sono un paradosso chiodato, chiamami istrice
ne paghi con un rammendo, una cicatrice
ha fatto da attrice quando hai trapiantato dove il sonno dice
alzati, alzati, oppure l’hai già fatto
forse è solo prospettiva e sei sdraiato sopra il fato
tu non sai che ormai è nato sopraffatto dai tuoi stessi dubbi
tessitori lottano per rendere gli ossessi nubi
bussano alla porta, un’altra volta, poi dalla finestra
esportano le cavie che comprovano una festa
sono troppo codarde per un testa a testa
sembrano te stesso e non lo sai, hanno solo una foresta a destra

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