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lirik lagu spiegarsi – semicronici

[h*ll’o’him]
ansiolitiche domande riecheggiano tra pareti
scuotono nel più profondo tutti i tuoi vuoti divieti
non sarà la tua insistenza nel celare i più segreti
cosmi di pura onniscienza a fermare gli indiscreti

[axiom]
sincero, sarò sincretico ed altrettanto sintetico
contendo l’arco di corda che tendo ad un eretico

[h*ll’o’him]
leggero il pugnale affonda quasi fosse magnetico
squarcia le menzogne di un politico patetico

[axiom]
tentennano le liriche, per me oniriche
dei chierichetti senza saio mi appaiono fiamme ossidriche
chiromanti sono gli amanti di quei contanti
che rifuggo con amore, contorcendo me e gli astanti

[h*ll’o’him]
il seme della conoscenza vale assai più dei diamanti
indossati dalle vuote copie dell’appariscenza
per questo rifuggo l’eco di folle febbricitanti
preferisco dedicarmi alla ricerca della scienza
nasco nuovamente ogniqualvolta mi miglioro
fino a detronizzare ogni angelo nel coro
[axiom]
ricorro a monete d’alloro e rincorro coloro
che colorano i dolori che danneggiano le nostre merci
corpi marci fatti mercimonio eretto sopra un manicomio dei commerci
pensieri che convergi
non tergiversi e ti immergi nelle tenebre
ma io faccio il paio con i versi e verso cenere

[h*ll’o’him]
venere, mia musa, canta di figlioli prodigi
l’ira funesta che mosse il cuore in inchiostro
mosse l’umano al cupo suono degli obici
instigando la lotta contro il dominio di un mostro

[axiom]
al suo posto diventerò un’armata di rostov
se la vostra eminenza me ne concilierà il costo

[h*ll’o’him]
mai rifuggirò le mille tesi che ho proposto
l’abiura lascia il posto ad uno spirito indisposto

[axiom]
singolare, una visione perpendicolare
si faceva edicolante del mio volo, lo devo spiegare
mi devo arenare prima di indorare tutto ciò che dovevo ignorare
solo adesso sto per implorare
[h*ll’o’him]
il tempo di un sospiro è sufficiente per cambiare il mondo
che conosci, rotta trasversale per andare a fondo
l’unica domanda che rimane è se sarà fecondo
il seme della curiosità immane che fara da sfondo
a un universo intero di misteri
presto o tardi sarà infranta l’illusione nella quale speri

[axiom]
sento dei bagliori addosso e saranno quelli veri
mentre li raccolgo si dimostrano dei seminteri
seminali per la mia coscienza
nelle corde vocali fioriranno disseminando eloquenza
ora distillami l’essenza della tua possenza
che in assenza mi crogiolo nell’indipendenza

[h*ll’o’him]
annego, nell’astinenza di una guida amica
la divinità antica che tenevo tra le dita
s’è spezzata col peso del mondo, quindi sarà mica
fuga dalla tinta unita, fuga in una nuova vita

[axiom]
è una corsa che scomposta mi rimborsa
in cambio mi dà una risposta a ciascun dramma che mi sborsa
[h*ll’o’him]
forse riuscirò a raggiungere ruggente i sommi altari
se stupendo la mia mente strappo vene e capillari

[axiom]
guardo in faccia le rughe di salite troppo ataviche
vicaria è la fuliggine con cui leggo gli altari che
uccidono nomi come fossero sicari
rincari che caleranno il mio martello sui somari

[h*ll’o’him]
vari rimari sfoglio per sferrare il mio colpo di grazia
spazia la mia mente in folli mondi immaginari
fedele alle promesse sento un peso che mi strazia
è il dovere che mi porta a compier passi secolari

[axiom]
pendolare è il fantasma che fuggo, credo mi stia cercando
io mi sento stanco d’invettive di rimando
donando le mie scuse interrogherò le domande sfuse
che disperdo al vento mentre sento le forze colluse

- semicronici

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