lirik lagu cenere – serni
[strofa 1]
eppure non è stato niente di che
lo dico davanti al terzo bicchiere
da sentirsi zero a sentirsi un re
seguendo la curva del tuo umore
sono inquadrata ad agire e pensare
ma la situazione qui è un po’ surreale
l’ irrazionale mi possiede e pare
ch’io non sia reale ma complessa, compare
e scompaio, tra mille eventi uno dopo l’altro
torno dal niente e combino un disastro
passo sul ponte e so che ci ricasco
mi b*tto dove lo scontro è rimasto
nel punto di trappola, prende e mi manda qua
mi attrae e morde forte tipo tracina e vieni qua
aiutami un poco a capirti
io ho le doti per aprirti
e non intendo nei sensi spinti, no
ho parole pr*nte a convincerti, yeah
il silenzio è assordante, aspetto che parli
che formi le note nei rumori scarsi
che firmi sta notte ch’è pr*nta ad alzarsi
dove le nostre labbra non sanno parlarsi
piuttosto baciarsi, mordersi e lasciarsi
prendere un attimo per respirarsi
[ritornello]
lasciami ancora un po’ credere di avere tutto il controllo di me
e non chiedermi di rivederci per prendere un altro cazzo di caffè
ho ripreso i miei pezzi e ho lasciato il resto com’è
della vecchia me è rimasta soltanto la cenere
la cenere, la cenere ah
e ora è rimasta soltanto la cenere
la cenere, la cenere ah
e ora di noi è rimasta soltanto la cenere
[strofa 2]
possiamo scannarci, ancora una volta
potremmo appartarci sì, chiudiamo la porta
ma vogliamo urlarci noi, l’ uno sull’altro di cose futili
io preferivo un corpo sull’altro
gridando e scandendo i minuti sì, ehi
l’amore arriva per caso, quindi spero che il caso m’aiuti
quando ci sfioravamo col naso, ora se ti sfioro discuti
cerco un centro di gravità permanente
ma credo di averne uno apparente
che sulla parete mi ha messo alle strette
con le mani calde e le emozioni fredde
non mi sento più, dai dammi corrente
che sennò il sentimento si spegne
ho le mie vecchie ceneri sotto i piedi
mi vorresti qui ma non chiedi
sei con le mani giunte che preghi
che sparisca dai tuoi pensieri, no
uscivi di testa solo col mio tatto
le tue mani graffiano, artigli di gatto
da quando abbiamo creato il distacco
io perdo i pezzi ma non perdo i sensi
coi tuoi versi nella testa impressi
dimmi i tuoi pensieri dove li riversi
sulla carne mia, tutti i tuoi complessi
[ritornello]
lasciami ancora un po’ credere di avere tutto il controllo di me
e non chiedermi di rivederci per prendere un altro cazzo di caffè
ho ripreso i miei pezzi e ho lasciato il resto com’è
della vecchia me è rimasta soltanto la cenere
la cenere, la cenere ah
e ora è rimasta soltanto la cenere
la cenere, la cenere ah
e ora di noi è rimasta soltanto la cenere
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